Uno scontro, faccia a faccia, tra Andrea Crisanti e Alberto Zangrillo. È andata in scena ieri sera a Cartabianca su Rai3. Si potrebbe parlare di una sfida tra il pessimismo e l'ottimismo, tra la cautela e l'entusiasmo. Ospiti di Bianca Berlinguer il responsabile del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e il primario del San Raffaele si sono affrontati nuovamente dopo quanto avvenuto a "Mezz'ora in più" da Lucia Annunziata. E se in quella occasione le parti sembravano essersi avvicinate, l'ultimo atto ha rimescolato le carte.
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Crisanti su Alzano: "Non c'era Coronavirus nei tremila casi di polmonite tra ottobre e gennaio in Veneto"
Coronavirus, il professor Crisanti, consulente dei pm di Bergamo nell'inchiesta sui casi dell'ospedale di Alzano lombardo, dice che "non c'era il Covid19 nei tremila casi di polmonite riscontrati tra ottobre e gennaio in Veneto".
I 110 casi di polmonite "non classificabili" registrati tra novembre e gennaio all'ospedale di Alzano ( Bergamo), potrebbero non avere relazione con il coronavirus.
«Gli asintomatici sicuramente sono contagiosi - ha dichiarato Crisanti - in questo momento la carica virale è più bassa e chi si infetta non ha bisogno di ospedalizzazione. Ogni giorno però registriamo più di cento casi e per forza questi casi, essendo molto meno le persone malate, devono essere trasmessi da asintomatici. Penso di dover suggerire più cautela: se ci portiamo dietro tutti questi casi anche in autunno è molto probabile che si accenderà il virus».
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La risposta di Zangrillo non si è fatta attendere: «ci vuole il buonsenso - ha dichiarato - dobbiamo comportarci con buonsenso: la multa del povero ragazzo in panchina non è buonsenso».
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Ma Crisanti non ci sta e ribatte: «Penso che questo senso di euforia ci induce necessariamente ad abbassare la guardia - ammette - E il professor Zangrillo non vorrei che tra due o tre mesi si pentisse di aver in qualche modo indotto a comportamenti meno coerenti con il pericolo che abbiamo passato: il virus c’è ancora». A questo punto il primario del San Raffaele controbatte ancora: «Io non la posso accettare. Io ho solamente detto la verità. Poi se volete richiudere l’Italia in zona rossa da domani fatelo pure».