Covid, Crisanti contro Zangrillo a Cartabianca: «Troppa euforia, spero non se ne penta»

Mercoledì 1 Luglio 2020 di Simone Pierini
Covid, Crisanti contro Zangrillo a Cartabianca: «Troppa euforia, spero non se ne penta»

Uno scontro, faccia a faccia, tra Andrea Crisanti e Alberto Zangrillo. È andata in scena ieri sera a Cartabianca su Rai3. Si potrebbe parlare di una sfida tra il pessimismo e l'ottimismo, tra la cautela e l'entusiasmo. Ospiti di Bianca Berlinguer il responsabile del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e il primario del San Raffaele si sono affrontati nuovamente dopo quanto avvenuto a "Mezz'ora in più" da Lucia Annunziata. E se in quella occasione le parti sembravano essersi avvicinate, l'ultimo atto ha rimescolato le carte. 

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Crisanti su Alzano: "Non c'era Coronavirus nei tremila casi di polmonite tra ottobre e gennaio in Veneto"

Coronavirus, il professor ​Crisanti, consulente dei pm di Bergamo nell'inchiesta sui casi dell'ospedale di Alzano lombardo, dice che "non c'era il Covid19 nei tremila casi di polmonite riscontrati tra ottobre e gennaio in Veneto".

I 110 casi di polmonite "non classificabili" registrati tra novembre e gennaio all'ospedale di Alzano ( Bergamo), potrebbero non avere relazione con il coronavirus.




«Gli asintomatici sicuramente sono contagiosi - ha dichiarato Crisanti - in questo momento la carica virale è più bassa e chi si infetta non ha bisogno di ospedalizzazione. Ogni giorno però registriamo più di cento casi e per forza questi casi, essendo molto meno le persone malate, devono essere trasmessi da asintomatici. Penso di dover suggerire più cautela: se ci portiamo dietro tutti questi casi anche in autunno è molto probabile che si accenderà il virus»

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La risposta di Zangrillo non si è fatta attendere: «ci vuole il buonsenso - ha dichiarato - dobbiamo comportarci con buonsenso: la multa del povero ragazzo in panchina non è buonsenso»

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Ma Crisanti non ci sta e ribatte: «Penso che questo senso di euforia ci induce necessariamente ad abbassare la guardia - ammette - E il professor Zangrillo non vorrei che tra due o tre mesi si pentisse di aver in qualche modo indotto a comportamenti meno coerenti con il pericolo che abbiamo passato: il virus c’è ancora». A questo punto il primario del San Raffaele controbatte ancora: «Io non la posso accettare. Io ho solamente detto la verità. Poi se volete richiudere l’Italia in zona rossa da domani fatelo pure»

Ultimo aggiornamento: 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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