Ris allo Scalcerle per insegnare come si indaga su un delitto

Sabato 11 Febbraio 2023 di Alberto Degan
Ris allo Scalcerle per insegnare come si indaga su un delitto

PADOVA - Proseguono gli incontri educativi tra studenti e Forze dell'ordine all'istituto superiore Pietro Scalcerle. Nella giornata di ieri i ragazzi delle 5 classi quinte di indirizzo tecnico-chimico hanno avuto la possibilità di interfacciarsi con due marescialli del Comando provinciale dei Carabinieri di Padova, appartenenti al reparto di investigazioni scientifiche.

L'impegno dell'istituto nel promuovere la cultura della legalità tra gli studenti è stato rinnovato con più convinzione per il nuovo anno scolastico.


IL DIRETTORE SCOLASTICO
In occasione dell'ultimo incontro, svoltosi a gennaio, è intervenuto il nucleo regionale di tutela del patrimonio culturale attraverso il maggiore Emanuele Meleleo, coinvolgendo gli studenti delle classi quinte in una riflessione sull'importanza di tutelare il patrimonio artistico del proprio paese.
«Ho sempre avuto uno stretto legame con l'Arma dei Carabinieri e con la legalità in generale - spiega Giuseppe Sozzo, dirigente dell'istituto -, avendo praticato come avvocato in passato. Ora che ho l'onore e l'onere di essere preside dell'istituto Scalcerle ormai da un anno, voglio che i ragazzi possano sfruttare al massimo questo mio legame per apprendere più che possono. Il focus di oggi è l'indirizzo tecnico-chimico, nostra punta di diamante che è stata riconosciuta anche nella classifica di Eduscopio. Per questo motivo mi sono interfacciato con il maggiore Martino Dalla Corte perché potesse farmi da tramite e grazie a lui siamo riusciti a chiamare dei maggiori che, spiegandoci il loro lavoro, potessero svecchiare l'idea del tipico carabiniere che fa le ronde in volante, facendo capire che sono persone che oltre all'ordine pubblico si occupano di tantissimi altri aspetti».


LE TECNICHE INVESTIGATIVE
L'obiettivo dell'incontro di ieri è stato quello di mettere a confronto i ragazzi con aspetti della propria istruzione con cui non si erano mai confrontati prima d'ora: il lavoro di chi effettua il sopralluogo sulla scena del crimine. Gli specialisti, nell'arco della mattinata, si sono prodigati a spiegare nel dettaglio come un analista si approccia ad una scena del crimine: a cominciare dal vestiario di lavoro, per poi proseguire con i diversi processi da mettere in atto per la raccolta di prove ed il loro confezionamento. I marescialli sono coloro che hanno l'incarico della raccolta e della verifica delle prove all'interno di una scena di reato, queste verranno poi inviate al famoso Reparto investigazioni scientifiche di Parma, con cui lavorano in sinergia.
«Siamo felici di mettere a disposizione la nostra esperienza ai giovani - aggiunge Dalla Corte -, coloro che in futuro potranno anche entrare a far parte della nostra Arma. Oggi i ragazzi comprenderanno come implementare la propria capacità di analista di laboratorio con la filiera e la sua incredibile complessità. Perciò, in questi incontri mettiamo a disposizione con orgoglio degli esperti del settore perché possano dare la possibilità ai ragazzi di vedere la nostra attività nella pratica così da incuriosirli sui diversi sbocchi lavorativi che potrebbe avere il loro indirizzo di studi, in un'ottima collaborazione tra scuola e territorio». L'incontro, volgendo verso la conclusione ha visto i due marescialli ricreare una vera e propria scena del crimine, coinvolgendo poi gli studenti nelle diverse procedure di raccolta, verifica della sostanza, confezionamento e conservazione del reperto nel rispetto dei protocolli internazionali.

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