Terza dose del vaccino ai "fragili": 2 su 3 la rifiutano. L'appello del dg Dal Ben

Domenica 10 Ottobre 2021 di Gabriele Pipia
Terza dose a chi ha fatto la seconda da almeno sei mesi
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PADOVA - «Buongiorno, la contatto perché ora può eseguire la terza dose del vaccino anti-Covid. Se vuole possiamo fissare l’appuntamento». La domanda rivolta dagli operatori dell’Azienda ospedaliera è sempre la stessa, ma dall’altra parte del telefono spesso e (mal)volentieri c’è un paziente che scuote la testa. «No grazie. Preferisco aspettare».
Oppure: «Niente da fare, stavolta ho deciso di non farla». Molte volte c’è anche un’ammissione: «Ho paura». 
Tra i cittadini “fragili” il fenomeno è sempre più diffuso e i numeri lo confermano. Negli ultimi venti giorni da via Giustiniani sono partite 4.500 chiamate ma solamente 1.400 pazienti hanno accettato di farsi somministrare subito il vaccino. Due su tre dicono “no”. E adesso il direttore generale Giuseppe Dal Ben lancia l’appello: «Sono numeri troppo bassi, serve una scossa».
I NUMERI
L’intera provincia di Padova conta complessivamente 17 mila persone ritenute “fragili”.

Di queste, 11.400 sono in cura in via Giustiniani e al Sant’Antonio mentre gli altri sono seguiti dall’Ulss e dallo Iov. Concentriamoci proprio sui dati dell’Azienda ospedaliera, dove si contano anzitutto 3.500 pazienti ematologici o oncologici: a loro il vaccino viene proposto quando si presentano in ospedale per eseguire una visita e l’adesione è altissima. Già 200 sono stati vaccinati con la terza dose e quasi tutti dicono “sì”. Ben diversa è invece la situazione degli altri “fragili” come i trapiantati, i dializzati e le altre categorie individuate dal Ministero della Salute. I numeri sono molto più bassi e solo un terzo corre a farsi la dose di rinforzo. 

L’APPELLO
Il dg Giuseppe Dal Ben è in prima linea fin dall’inizio della campagna e ora - interpellato sul tema - si fa sentire. «La risposta dei soggetti fragili è ancora insufficiente. Va ricordato che la terza dose, secondo anche le linee del Ministero della Salute, è stata erogata in via prioritaria propria a loro, che sono le persone che più hanno bisogno di andare a rinforzare le difese contro il Covid. Anche perché sono i cittadini che sono stati vaccinati fra i primi, quindi più in là nel tempo. Voglio dare un messaggio senza margini di interpretazione: ai fragili serve la terza dose e serve farla subito». 
A indicare la rotta ci sono proprio i dipendenti dell’Azienda: «Prendiamo ad esempio il personale sanitario - evidenzia Dal Ben - C’è la corsa alla prenotazione della terza dose e le richieste da parte di medici, infermieri e operatori di una nuova vaccinazione erano partite ben prima dell’apertura, arrivata nei giorni scorsi, da parte della Regione e del Ministero. Gli esperti della sanità corrono verso la terza dose ed i fragili indugiano? Non è comprensibile. L’Azienda Ospedale Università di Padova sta facendo ogni sforzo perché il trend venga invertito: sarebbe imperdonabile se i fragili restassero indietro. Chiediamo a tutta la sanità, a partire dai medici di base, di unirsi ai nostri sforzi».


NEGLI AMBULATORI
L’Azienda chiama e i medici di base rispondono. Domenico Crisarà, segretario provinciale della Fimmg e presidente dell’Ordine dei Medici di Padova, si dice prontissimo a contribuire alla campagna per la terza dose. «Il problema generale sta nel fatto che questa campagna per la terza dose è partita in un clima di diffidenza e incertezza così come era accaduto per la seconda dose - riflette Crisarà - Serve il rapporto di fiducia e conoscenza tra medico e paziente, altrimenti queste operazioni non riescono». 
«Ci vuole pazienza di interloquire con chi si deve vaccinare, così il paziente capisce che lo stai facendo per il suo bene. Tutto ciò può farlo un vaccinatore che cambia ogni giorno oppure un medico di famiglia che conosce il paziente da vent’anni? Siamo noi gli esperti della vaccinazioni e siamo pronti ad essere coinvolti». Il messaggio di Crisarà è chiaramente rivolto all’Ulss e alla Regione. 


GLI ALTRI
Parallelamente prosegue la campagna con la terza dose per gli ultra-ottantenni, per i sanitari e per lavoratori e ospiti delle case di riposo. Intanto ieri sono stati registrati 89 nuovi casi di contagio ma la curva continua a scendere: i positivi sono 1.841, settantasei in meno del giorno prima. Calano anche i ricoverati: ora sono 55.

Ultimo aggiornamento: 08:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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