Covid, ecco i contagiati per caso: scoprono di essere positivi in ospedale ma non hanno sviluppato la malattia

Giovedì 13 Gennaio 2022 di E.Fa.
Covid, ecco i contagiati per caso: scoprono di essere positivi in ospedale ma non hanno sviiluppato la malattia

PADOVA - Non arrivano in ospedale per sindromi respiratorie o polmonari e non hanno sviluppato la malattia da Covid, ma richiedono assistenza per altri problemi e risultano positivi al tampone pre-ricovero. Sono i cosiddetti Covid per caso, pazienti che inconsapevolmente sono stati contagiati dal virus e che hanno bisogno di cure ospedaliere per traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori e non solo.


Per loro sono nate due nuove aree Covid in Azienda ospedaliera.

Per i positivi sono stati attivati 22 posti letto al secondo piano del centro Gallucci e altri 12 letti al terzo piano del Policlinico in Chirurgia. Lo ha annunciato ieri il direttore generale Giuseppe Dal Ben. «L'attività ordinaria va avanti nonostante tutto spiega il manager -. Questi pazienti non necessitano di cure specifiche contro il Covid, ecco perché abbiamo pensato di creare due aree isolate ad hoc, per consentire il proseguo degli interventi chirurgici e dei trattamenti per i cardiopatici. Ogni unità operativa segue il proprio paziente per specifica competenza, decidendo il percorso più adeguato in base alle esigenze del singolo ricoverato. Ad esempio, per un intervento urgente come può essere un'appendicite, di certo non si attende la negativizzazione».

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Si sta occupando dell'organizzazione anche il direttore sanitario, il dottor Michele Tessarin. Le nuove aperture portano a 215 i posti disponibili per Covid in via Giustiniani. L'Azienda ospedaliera va avanti, basti sapere che l'altro giorno sono stati eseguiti 134 interventi chirurgici: 26 in emergenza urgenza e altri 93 programmati. In periodo pre-pandemia si viaggiava su una media giornaliera di 170 prestazioni chirurgiche. Il reparto Covid in Chirurgia servirà come appoggio per le degenze dei positivi, dove sarà garantita sicurezza e isolamento dagli altri degenti.
Lo stesso vale per l'area ricavata all'interno della Clinica cardiologica diretta dal professor Sabino Iliceto, già ribattezzata CardioCovid. Attualmente su 190 ricoverati positivi, 27 rientrano nella classificazione di Covid per caso. Di questi, 14 non sono vaccinati e 13 sono vaccinati.


La diagnosi da infezione da Sars-Cov-2 in ospedale, per il 14%, è dunque occasionale. Alla conta non mancano le donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica e che, spesso, non sono vaccinate. A prescindere da questo, il Covid continua a diffondersi e risultano in aumento i ricoveri nei reparti ordinari in un ordine di grandezza nettamente superiore rispetto ai numeri delle terapie intensive e sub-intensive.
Nell'ultima settimana l'Azienda ospedaliera ha registrato il record di ricoveri per Covid, con 62 nuovi pazienti, il dato più alto da luglio scorso. Andando indietro nel tempo, si era arrivati a 58 degenze a metà dicembre.
«I ricoveri d'area medica sono via via saliti nel tempo precisa Dal Ben - mentre l'area intensiva e sub-intensiva rimane sostanzialmente stabile. Attorno al 23 novembre è iniziata una salita repentina, che arriva fino ad oggi, il picco lo aspettiamo a febbraio. Tra ieri e oggi si contano dieci nuovi ingressi. Il picco di ricoveri lo aspettiamo a febbraio». Su 190 pazienti totali, 110 sono non vaccinati. Nei reparti di terapia intensiva su 34 assistiti Covid, 28 non sono vaccinati. In area critica il più giovane ha 21 anni ed è affetto da altre patologie pregresse.

Ultimo aggiornamento: 14:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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