MONSELICE - L'ospedale di Schiavonia, dove due anni fa morì il primo paziente italiano per Covid-19, tornerà presto alla normalità dopo la pandemia, e quanto prima ne verrà rinnovato un intero piano, tanto da ospitare altri 100 posti letto. Lo annunciano oggi i dirigenti dell'Ulss 6 Euganea. «Da ieri sera abbiamo riaperto il pronto soccorso - ha detto Paolo Fortuna, direttore generale -, è un evento importante per questo territorio, lo abbiamo potuto fare perché i numeri ce lo hanno permesso». In contemporanea sono stati riaperti 75 posti letto di area chirurgica e altrettanti di area medica, 10 di terapia subintensiva cardiologica, e sono state riattivate la rete regionale infarti e la rete regionale 'Ictus h12'.
Nel prossimo futuro l'ospedale «Maria Teresa di Calcutta» subirà una ristrutturazione: «A partire da giugno - dice il direttore sanitario Aldo Mariotto - rifaremo un intero piano per predisporre 100 posti letto in più, questo ci consentirà di far fronte ad eventuali emergenze e a non chiudere più l'intero ospedale per dedicarlo solo al Covid o ad altre emergenze».
Chiara Corti, direttore dei Servizi Socio-sanitari dell'Ulss 6 Euganea, ha aggiunto alcuni elementi sugli hub vaccinali: «Tra fine febbraio e inizio marzo ne rimarranno tre: il padiglione 6 in Fiera, l'hub di Loreggia e quello di Este, poi chiuderanno anche questi e i vaccini si potranno fare dal pediatra, o negli ambulatori territoriali». Intanto domani, davanti all'ospedale di Schiavonia è prevista una manifestazione dei cittadini della Bassa Padovana, che protestano per il prolungarsi della chiusura di alcuni servizi essenziali ai 180 mila residenti della zona. Anche di recente ci sono state manifestazioni di protesta, nota quella "dei 300" a dicembre 2021, perché l'ospedale tornasse alla sua funzione originaria, anziché trasformarsi nuovamente in Covid hospital.