PADOVA - Sono stati oltre 13mila i padovani che a Capodanno hanno dovuto fare i conti con il coronavirus. Il contagio infatti prosegue la sua corsa in tutto il Padovano, anche se nei giorni a cavallo tra 2022 e 2023 il numero dei tamponi eseguiti (e dunque dei nuovi positivi confermati) è diminuito. La ragione è di carattere pratico: la fine dell'anno vecchio e l'inizio di quello nuovo non solo erano giorni festivi, ma sono anche coincisi con il fine settimana, momento in cui tipicamente il numero di persone che si recano a fare il tampone cala drasticamente. Ha fatto eccezione il 30 dicembre, quando invece il numero di test è aumentato: molti infatti hanno voluto essere certi di essere negativi prima di incontrare amici e parenti per il cenone di Capodanno. Analogo è il motivo per il quale, nello stesso periodo, è calato anche il numero medio di vaccini somministrati. L'Ulss 6 intanto continua a monitorare i test alla ricerca di eventuali casi di nuove varianti.
I dati
Come detto, il numero di nuovi casi emersi giornalmente tra il 29 dicembre e ieri è stato decrescente. Secondo i dati forniti da Azienda Zero, tra 29 e 30 dicembre sono stati 781; tra 30 e 31 dicembre se ne sono contati 685 e tra il 31 dicembre e l'1 gennaio 475. Infine tra Capodanno e ieri il numero è sceso a 99, per un totale di 2.040 nuovi contagiati. Il numero giornaliero delle persone attualmente positive è invece andato aumentando. Tra 29 e 30 dicembre in provincia erano 12.746, per salire a 12.963 fra 30 e 31 dicembre e sforare quota 13mila (13.099) a Capodanno. L'Ulss 6 Euganea ha rilevato che il 24,7% dei nuovi positivi sono persone che hanno già avuto il Covid. Se dunque il virus continua a essere saldamente presente anche in terra padovana, restano tuttavia sostanzialmente stabili i ricoveri.
La lettura
«Il calo dei nuovi contagiati è fisiologico e si presenta ogni fine settimana, ma ciò non vuol dire che l'allerta per il Covid sia diminuita o cessata - spiega la dottoressa Lorena Gottardello, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell'Ulss 6 - La nostra attenzione è sempre massima, specie ora che dal governo si susseguono circolari e indicazioni da seguire (visti i casi connessi agli arrivi di cittadini cinesi contagiati, ndr) e che per gli asintomatici è decaduto l'obbligo del tampone di fine malattia dopo cinque giorni. Di fatto si va verso una forte responsabilizzazione del cittadino, ma siamo fiduciosi: dopo tre anni, viste anche le restrizioni e i sacrifici a cui tutti siamo stati costretti, confidiamo che ciascuno si comporti in modo responsabile». Per l'Ulss la parola d'ordine è monitorare, soprattutto in vista del rientro a scuola e al lavoro dopo le Feste. «Sarà il vero banco di prova, ancora una volta - conclude Gottardello - Anche perché è decaduto l'obbligo della mascherina sui mezzi pubblici e questo Capodanno è stato di fatto il primo in cui tutti sono potuti tornare a festeggiare insieme, senza alcuna restrizione. Prevedere l'andamento del Covid nell'immediato futuro è impossibile, ma tra qualche settimana avremo la cartina tornasole di questo fine anno. Fondamentale è monitorare costantemente i tamponi: finora non abbiamo registrato casi di nuove varianti, ma dobbiamo essere in gradi di intervenire tempestivamente se succedesse, anche per poter preparare nuovi vaccini efficaci».
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