PADOVA - Tutti stipati dentro il negozio di parrucchiere, e per stipati si intendono 10 persone in 20 metri quadrati, non esattamente quello ceh prevederebbero le norme anti Covid.
Cosa è successo
Ieri pomeriggio, durante un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato tra piazzale Stazione e via Tommaseo, due pattuglie hanno notato all’interno dell’esercizio di parrucchiere, in via Donghi al civico 4, una decina di stranieri che affollavano il piccolo locale di circa 20mq. All’atto del controllo di polizia, nel negozio erano presenti tre dipendenti, distinguibili da una casacca colorata con logo dell’attività commerciale, impegnati con tre clienti seduti su tre postazioni di lavoro, mentre in piedi c’erano altri quattro uomini.
Il titolare del negozio, un cittadino di origine marocchina di 39 anni, non essendo presente all’atto del controllo, è stato contattato telefonicamente dai poliziotti che gli hanno contestato verbalmente il mancato rispetto delle limitazioni sulla prevista capienza delle persone all’interno del negozio volte a fronteggiare l’epidemia da Covid -19 ed aventi come conseguenza una sanzione amministrativa e l’immediata cessazione dell’attività e la chiusura del negozio fino al 16 gennaio. Dopo aver identificato tutti i presenti gli agenti hanno quindi chiuso l’attività alla presenza di un dipendente, rappresentate del titolare del negozio.
I clienti
Tra i presenti identificati, un tunisino regolare sul Territorio Nazionale e residente a Monselice è stato sanzionato per essersi spostato dalla propria residenza in altro comune senza necessità, mentre due stranieri tunisini privi di documenti d’identità, sono stati accompagnati in Questura per ulteriori approfondimenti. Dagli accertamenti è emerso che uno di loro aveva declinato false generalità definendosi minore e quindi è stato indagato; entrambi sono stati messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione e colpiti da decreto di espulsione.