Covid, in Veneto, Friuli e Trentino record di mortalità in Italia

Domenica 3 Gennaio 2021 di Angela Pederiva
Covid, in Veneto, Friuli e Trentino record di mortalità in Italia
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Coronavirus in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige: le ultime notizie sul contagio, la mortalità, le differenze fra la prima ondata e la seconda.

Ieri il bollettino diffuso dalla Protezione civile ha rilevato altri 46 decessi in Veneto (poi saliti a 80 con l'aggiornamento della Regione) e 18 in Friuli Venezia Giulia, circa un quinto dei 364 complessivamente contabilizzati in Italia. Pur in una giornata atipica, qual è il sabato dopo Capodanno che inevitabilmente sconta un ritardo nel caricamento dei dati, una quota così rilevante ormai non sorprende più: in questa seconda ondata, infatti, il Nordest segna una crescita della mortalità Covid, calcolata come numero di vittime ogni centomila abitanti, ben superiore agli altri territori e alla media nazionale.

Covid, tasso di mortalità

«Non c'è alcun dubbio sul fatto che il tasso elevato che stiamo registrando sia strettamente legato al grande numero di contagi riscontrato in quest'area», afferma Sandro Cinquetti, presidente triveneto della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, aiutandoci a decifrare quella che a prima vista potrebbe sembrare un'ovvietà.


Curva dei morti

L'ultimo rapporto di Altems, l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, si è focalizzato proprio sulla curva dei morti, costatando che non scende come invece gli osservatori si sarebbero aspettati. In particolare gli analisti hanno messo a confronto due periodi, dal 17 ottobre al 15 novembre e dal 16 novembre al 15 dicembre, per vedere com'è cambiata la mortalità grezza («numero di pazienti deceduti nell'ambito della popolazione di riferimento nell'intervallo di tempo considerato»). 

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Record di vittime a Nordest


Ebbene, in Italia il dato è più che raddoppiato, passando nel giro di un mese da 14,53 a 33,40 decessi ogni centomila residenti, quando il valore massimo raggiunto tra il 19 marzo e il 17 aprile era stato di 32. Ma a Nordest l'aumento è stato ancora più consistente: il tasso si è quasi quintuplicato in Friuli Venezia Giulia (da 13,95 a 62,16) e si è quasi quadruplicato in Veneto (da 12,18 a 43,30), marcando incrementi sostanziosi pure in Trentino (da 19,71 a 47,17) e similmente in Alto Adige (da 19,73 a 47,36), tanto che queste quattro realtà figurano tra le prime sette del Paese. 

In assoluto le cifre più alte spettano alla Valle d'Aosta, ma senza sostanziali differenze fra autunno e inverno (da 81,27 a 82,07).

Completano il gruppo di testa il Piemonte (da 19,58 a 48,28) e la Lombardia (da 22,86 a 44,78). Nella parte bassa della classifica, sotto la media italiana, si posizionano invece le regioni del Centro-Sud, come il Lazio (da 10,71 a 23,51) e la Calabria (da 3,64 a 11,38), che mostrano a loro volta aumenti, ma su valori decisamente più modesti.

Critiche a Luca Zaia

Giacomo Possamai, capogruppo dem in Consiglio regionale, punge il governatore leghista Luca Zaia, sollecitando maggiori restrizioni: «Di teoria in teoria, di variante in variante, il presidente continua a non rispondere alla domanda più importante: perché ormai da settimane ogni giorno in Veneto cento persone perdono la vita a causa del Covid?». Al di là della diatriba politica, indubitabilmente spicca il caso Nordest anche sul fronte dei decessi, oltre che su quello delle infezioni. Un parallelismo cruciale secondo il dottor Cinquetti: «Si tratta di una mortalità che deriva da una casistica importante, sulla quale siamo chiamati a intervenire e difatti stiamo intervenendo. Bisogna riuscire a piegare la curva dei contagi: da quel risultato deriverà la flessione anche della curva dei morti, l'ultimo parametro in ordine di tempo a scendere, indicativamente 20-25 giorni più tardi».

Infezione-decesso: quanto tempo passa?

Sul piano clinico, infatti, quello è il lasso di tempo che mediamente intercorre tra l'infezione e il decesso. I medici quantificano l'incubazione della malattia in 4-5 giorni dal contagio, dopodiché dalla comparsa dei sintomi all'eventuale evoluzione clinica sfavorevole passano 1-2 settimane, quando solitamente avviene il ricovero in area non critica, finché a fronte di un peggioramento a livello respiratorio si rende necessario il trasferimento in Terapia intensiva, dove la morte può sopraggiungere a distanza di 3-4 settimane dall'incontro con il virus. Ovviamente la tragedia non riguarda tutti i positivi, come documentano i ricercatori della Cattolica calcolando la letalità grezza apparente, vale a dire il numero di vittime ogni mille contagiati: nell'ultima settimana analizzata, il tasso è risultato pari a 4,40 in Alto Adige, 5,64 in Veneto, 9,24 in Friuli Venezia Giulia e 15,94 in Trentino, contro un dato nazionale di 5,08.


Le cause dei decessi

Questi numeri fluttuano sullo sfondo dell'annoso dibattito fra morti per e morti con Covid. Al riguardo vale la pena di ricordare che l'Istituto superiore di sanità ha fissato quattro criteri per la definizione del per: «Decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato microbiologicamente (tampone molecolare) di Covid-19. Presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di Covid-19. Assenza di una chiara causa di morte diversa dal Covid-19. Assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso». 
Lo stesso Iss ha precisato che «non sono da considerarsi tra le chiare cause di morte diverse da Covid-19 le patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo dell'infezione (per esempio cancro, patologie cardiovascolari, renali ed epatiche, demenza, patologie psichiatriche e diabete)». Complicanze che aumentano in maniera rilevante il pericolo di un esito infausto, come evidenziato anche dalla recente indagine di Azienda Zero, che ha individuato il profilo di rischio negli uomini, ultrasettantenni, soprattutto se già affetti da diabete, patologie cerebrovascolari, demenza, broncopneumopatia cronica ostruttiva o cardiopatie ipertensive.

Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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