«Dono il plasma per salvare i malati Covid, ma non chiamatemi eroe»

Giovedì 19 Novembre 2020 di Nicola Benvenuti
«Dono il plasma per salvare i malati Covid, ma non chiamatemi eroe»
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LA STORIA
CONSELVE «Per favore non chiamatemi eroe, sono solo una persona che cerca di contribuire, come puo’, a sconfiggere la malattia». Esordisce così Alessandro Scarabello, 56 anni, di Conselve, uno dei volontari che possono aiutare a curare pazienti affetti da Covid-19, attraverso il “plasma dei guariti”, l’emocomponente estratto dal sangue di chi ha sconfitto il virus. 
Il plasma viene impiegato già da diversi mesi nel trattamento dei pazienti positivi al virus e in condizioni di salute molto gravi. Nella provincia di Padova le scorte di plasma iperimmune cominciano a scarseggiare, c’è bisogno di nuovi donatori che, guariti dal Coronavirus, abbiano prodotto nel loro organismo gli anticorpi in grado di neutralizzare l’infezione. Alessandro Scarabello è uno di questi: «Ho effettuato finora tre donazioni, ma proprio in questi giorni dalla Banca del Plasma sono stato informato che il mio livello di anticorpi è cresciuto e pertanto potrò a breve sottopormi al prelievo del plasma», aggiunge il “testimonial” conselvano. Scarabello è una persona da sempre impegnata nel volontariato nella cittadina dove vive: è infatti componente, praticamente a titolo gratuito, del consiglio di amministrazione della Casa di Riposo “Monsignor Beggiato”, ma in passato è stato attivo nell’Associazione genitori e amici dell’ Istituto Canossiano, implementando la parte informatica della scuola, sempre come volontario.
«Mi sono ammalato in aprile ed ho contratto il Covid da mio papà, ultranovantenne, che era stato ricoverato per altre patologie all’ospedale di Piove di Sacco. Una volta rientrato a casa si è positivizzato, ma nel frattempo il Coronavirus ha colpito me, con febbre, dolori alle ossa e perdita del gusto», racconta Alessandro Scarabello. «Una volta divenuto negativo, ho ricevuto l’invito a recarmi a Padova, all’ ospedale ai Colli, dove dopo i necessari esami preliminari, ho potuto effettuare la prima e poi anche le successive donazioni, a breve mi sottoporrò per la quarta», prosegue il donatore conselvano. «Credo davvero sia una bella opportunità, per chi è stato ammalato, per essere di aiuto alla medicina che tanto si sta adoperando per sconfiggere la malattia, ma anche alle persone che stanno soffrendo in un letto d’ospedale, magari in condizioni critiche».
«E’ un gesto semplice, che non costa praticamente nulla, ma che puo’ davvero contribuire alla vita di un nostro simile», dice ancora Scarabello che conclude poi con un appello rivolto ai tanti potenziali donatori di plasma della provincia di Padova: «Le scorte si stanno esaurendo, invito davvero tutti coloro che possono, ad aderire senza indugio a contribuire a ricostituirle anche durante questa seconda ondata della malattia». Per poter donare un po’ del prezioso emocomponente alla “Banca del Plasma” della Regione è necessario dunque aver contratto il Coronavirus e risultare ora negativi al tampone. Possono diventare “buoni samaritani” i guariti di età compresa dai 18 ai 60 anni, ad esclusione delle donne che hanno avuto gravidanze o aborti, così come delle persone con patologie oncologiche o che hanno ricevuto trasfusioni recenti. Il Centro immunotrasfusionale dell’Azienda ospedaliera, che fa capo al dottor Massimo La Raja ha messo a disposizione il numero di telefono 338 6598918, attivo dalle 9 alle 14, ma si possono contattare anche gli altri ospedali della provincia per ricevere informazioni e fissare un appuntamento per il prelievo del plasma, si fa sapere dall’ Ulss Euganea 6: Schiavonia: 0429715333 (orario 8.00-13.30), Piove di Sacco: 0499718342 (orario 8.00-13.30), Camposampiero: 0499324852 (orario 10.00-15.00) e Cittadella: 0499424877 (orario 10.00-15.00).
Nicola Benvenuti
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Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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