Il Covid rialza la testa, triplicati i ricoveri: i dati peggiori registrati da luglio

Giovedì 21 Ottobre 2021 di Elisa Fais
Il Covid rialza la testa, triplicati i ricoveri: i dati peggiori registrati da luglio
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PADOVA - Boom di ricoveri in Azienda ospedaliera.

Nell'ultima settimana sono entrati in ospedale 21 pazienti positivi al Covid, una media di tre al giorno, uno dei dati peggiori registrati dall'inizio di luglio ad oggi. Il balzo improvviso registrato in via Giustiniani arriva a seguito di un periodo di stallo: da fine settembre in poi, infatti, la media si fermava ad appena un nuovo ingresso al giorno.

«É una delle settimane in cui abbiamo ricoverato di più conferma il direttore generale, Giuseppe Dal Ben -. Siamo davanti a un dato particolare, che fa riflettere e fa tenere alta la guardia. L'ospedalizzazione è comunque contenuta rispetto all'anno scorso, quando a ottobre iniziavamo a vedere una repentina risalita che ha portato al picco di Natale. Ora garantiamo tranquillamente anche l'attività ordinaria, pur assistendo i pazienti Covid». Secondo il report della Regione Veneto, i nuovi casi segnalati tra martedì e mercoledì sono 111. I residenti positivi al tampone sono 1.487, si contano 115 infezioni in meno rispetto alla settimana scorsa, il 13 ottobre erano 1.602. Le previsioni indicano una progressiva diminuzione, basti pensare che un mese fa a Padova si contavano 2.473 positivi (-986).

NO-VAX

Proseguono in Azienda ospedaliera le sospensioni dei sanitari che non intendono vaccinarsi contro il Covid. Sono stati allontanati dal posto di lavoro in 105: tra questi ci sono solo due medici, un anestesista e un ortopedico. Il numero complessivo di provvedimenti inizialmente arrivava a 117, ma di recente in 12 sono rientrati in servizio perché vaccinati. Perfino all'interno del team di Malattie infettive, da sempre in prima nella lotta alla pandemia, sono stati individuati operatori no-vax. «Il 99% si è vaccinato specifica il direttore del reparto, la dottoressa Annamaria Cattelan - . Tutti i medici hanno ricevuto il vaccino, ma alcuni operatori hanno rifiutato. Le teste, purtroppo, non si cambiano. E pensare che alcuni di questi hanno pure preso il Covid. Spesso, alla base del no al vaccino, c'è una mancanza di formazione culturale».


I POSITIVI

Negli ultimi sette giorni via Giustiniani ha eseguito 7.236 tamponi molecolari, i nuovi casi Covid sono 152 pari al 2,1% del totale. La settimana precedente i nuovi casi erano 128, pari all'1,8% del totale. «Anche sul fronte delle positività notiamo un rialzo sottolinea Dal Ben e il dato è sopra la media nazionale». Oltre a questi, nella cittadella sanitaria sono stati effettuati anche 4.534 test salivari. Dal 15 ottobre scorso è scattato l'obbligo di green pass sul posto di lavoro e, per rispondere alla richiesta dei padovani, l'Azienda ospedaliera ha potenziato l'attività di screening nei tre punti blu oltre che nei pronto soccorso. Da giovedì 14 a martedì 19, in sei giorni, sono stati garantiti 2.762 tamponi antigenici rapidi: 1.173 a pagamento, gli altri 1.589 gratuiti con ricetta medica. «Gran parte dei 1.173 test a pagamento sono per motivi lavorativi, per ottenere il green pass spiega Dal Ben -. Le categorie che pagano sono i viaggiatori, i lavoratori, chi arriva in ospedale senza documentazione e deve entrare. L'ultima notte, dalle 19 alle 7.30, abbiamo conteggiato 32 tamponi rapidi a pagamento, siamo davanti a numeri che non interferiscono con l'attività del Pronto soccorso. Si tratta per lo più di persone che si sono prenotate nel sito e hanno usufruito della fascia notturna». Negli ultimi giorni si è alzata la protesta da parte dei sindacati dei medici che, attraverso una nota ufficiale, hanno puntato il dito contro il servizio offerto di notte. Nonostante le critiche, la direzione decide di andare avanti «nell'interesse della cittadinanza». Da ieri è necessaria la prenotazione in tutti i punti tampone dell'Azienda ospedaliera e del Sant'Antonio.

GLI ACCESSI

Su 2.947 accessi al Pronto soccorso nell'ultima settimana, 224 sono in area Covid (52 adulti e 172 bambini). «Come sempre notiamo un'alta prevalenza di sospetti Covid in ambito pediatrico puntualizza Dal Ben perché la sintomatologia dei bimbi, dalla tosse ai problemi gastrointestinali, fa sempre pensare al contagio. Ma sono risultati positivi solo in tre, uno è stato ricoverato. Inoltre, con l'arrivo dei primi freddi si nota un importante aumento di bronchioliti». Attualmente in ospedale ci sono 38 pazienti, il più anziano ha 92 anni mentre la più giovane ha 33 anni ed è una donna in gravidanza non vaccinata. Gli assistiti in terapia intensiva sono 10. Solo due quelli in terapia semi-intensiva.
 

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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