Volano i contagi: il Covid fa il bis per 1.550 padovani, ma sintomi lievi o nulli

Mercoledì 12 Gennaio 2022 di Elisa Fais
Volano i contagi: il Covid fa il bis per 1.550 padovani, ma sintomi lievi o nulli
1

PADOVA - Per la città del Santo il nuovo anno inizia con un record di contagi. Nell’ultima settimana si registrano oltre 17mila nuovi casi Covid e ogni giorno si contano almeno 7.500 persone in quarantena, tra positivi e contatti stretti. Ma non finisce qui. Con l’impennata delle infezioni e la rapida diffusione di Omicron sul territorio, aumenta anche la possibilità di reinfettarsi. Sono già 1.550 i padovani che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria ad oggi, sono risultati positivi al Covid per due volte a distanza di mesi dopo la guarigione. Le doppie infezioni sono pari all’1% del totale dei casi segnalati, che a loro volta arrivano a quota 152mila. Secondo dati preliminari, Omicron sembra essere associata ad un rischio di reinfezione 5,4 volte più grande rispetto a Delta.
SINTOMI LIEVI O NULLI
L’allerta all’Ulss 6 è massima, ma al momento gran parte delle persone che sono incappate in una doppia infezione da virus Sars-CoV-2 mostra sintomi molto lievi o addirittura nulli. Lo conferma il direttore sanitario dell’Euganea, Aldo Mariotto. «Comincia l’anno con un aumento vertiginoso dei casi, nel giro di un mese il numero di positivi si è quadruplicato – afferma il manager della sanità -. E’ probabile che le vacanze natalizie e le feste di Capodanno abbiamo giocato un ruolo importante. La media giornaliera raggiunge i 2.538 nuovi casi di Covid. Il 21% del totale dei contagi riguarda i ragazzi tra i 20 e i 29 anni, si tratta della fetta più ampia, è un dato che fa riflettere. Ora, inoltre, segnaliamo il fenomeno della reinfezione per 1.550 padovani».
Conta come doppio contagio chi, dopo una prima infezione da Sars-CoV-2 documentata da test molecolare o antigenico positivo, presenta una seconda infezione a distanza di almeno 90 giorni dalla prima. Oppure chi presenta una seconda infezione con test molecolare positivo entro i 90 giorni dalla prima diagnosi, purché con ceppo virale Covid diverso dal precedente, documentato quindi da genotipizzazione. «Non si può che sottolineare l’importanza della vaccinazione – commenta il dottor Mariotto -. Nella quarta ondata, infatti, la malattia che coglie i vaccinati è meno grave rispetto ai non vaccinati, sia in termini di mortalità che di ospedalizzazione. Nel padovano ormai è preponderante Omicron: questa variante riesce a colpire più facilmente i soggetti vaccinati, ma lo fa in una forma più lieve. Forse il virus si sta adattando all’ambiente o la popolazione si sta immunizzando, le ipotesi sono in corso di studio dagli esperti».
CONTAGI IN RSA
Il virus torna a farsi sentire anche nelle case di riposo, dove si segnalano 83 positivi tra gli anziani ospiti e 93 tra gli operatori al lavoro. «Non siamo in allarme, sono tutti vaccinati e la situazione è completamente diversa rispetto allo scorso anno – specifica Mariotto -. Le positività emergono dallo screening: il numero è discretamente elevato, ma per fortuna sono quasi tutti asintomatici. Gli ospiti sono monitorati dal punto di vista clinico e, se appropriato, vengono trattati con anticorpi monoclonali e con il nuovo farmaco antivirale Molnupiravir». All’istituto per anziani Santa Tecla di Este si registrano 32 ospiti e sette lavoratori postivi, altri 20 gli anziani contagiati nell’Rsa di Galzignano e il terzo cluster si trova alla Don Orione di Trebaseleghe con 21 ospiti infettati.
OSPEDALI SOTTO STRESS
Nonostante la salita della curva la rete ospedaliera regge, ma si prevede l’apertura di 20 nuovi posti letto di area medica nella casa di cura di Abano Terme. Negli ospedali dell’Ulss 6 attualmente sono ricoverati 22 pazienti in terapia intensiva, di cui 18 non vaccinati e 4 vaccinati. Altri 121 sono in area medica e 18 in sub-intensiva. «Il parametro più significativo è l’occupazione dell’area critica – precisa Mariotto – dove l’82% dei ricoverati non è vaccinato. Non chiediamo di andare a lavorare in miniera, ma solo di andare a farsi un vaccino per il bene di tutti». Su 42 posti letto Covid attivati negli ospedali di comunità, ne sono occupati 34: qui sono nove i vaccinati e 25 i non vaccinati. Gli ultimi dati del bollettino di Azienda Zero mostrano 3.561 nuovi casi e sette decessi tra lunedì e martedì. Tra le vittime anche un 89enne, ieri all’ospedale di Cittadella.
 

Ultimo aggiornamento: 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci