Covid: superata la soglia degli 8mila padovani positivi, solo due sono gravi

Sabato 25 Giugno 2022 di Elisa Fais
Medici e infermieri della Clinica medica terza dell'Azienda ospedaliera di Padova, reparto Covid

PADOVA - E’ stata superata nuovamente la soglia dei 8 mila positivi al tampone, tanti sono i padovani costretti a casa in isolamento. Il dato riporta indietro nel tempo, precisamente a sei settimane fa: l’ultima volta che è stata registrata una quota simile di residenti contagiati dal virus era il 16 maggio. Dai primi del mese, di fatto, è iniziata la progressiva inversione di tendenza. Dal 3 al 24 giugno la crescita delle infezioni segnalate nel padovano raggiunge il 56%. 


LA PRESSIONE OSPEDALIERA
Sul fronte dell’assistenza ospedaliera si nota un impatto inferiore, ma pur sempre in lieve aumento.

Tre settimane fa i vari reparti Covid distribuiti in tutti gli ospedali della provincia di Padova contavano 44 pazienti, dei quali due in terapia intensiva. Oggi si arriva a 75 ricoverati totali, due quelli in rianimazione. In questo caso la scalata è del 41%. 


LA TERAPIA INTENSIVA
«Il dato sulla crescita dei casi positivi può allarmare, ma bisogna fare attenzione al parametro più importante che è quello delle terapie intensive - spiega il professor Dario Gregori, biostatistico dell’università di Padova -. Notiamo che, anche se le positività aumentano, il numero di pazienti in gravi condizioni per il Covid rimane invariato. E’ un indice importantissimo per valutare l’effettivo andamento dell’emergenza e l’impatto sul sistema sanitario. Ciò fa capire che al momento la situazione è sotto controllo. Abbiamo visto che il numero di pazienti in terapia intensiva sale a 15-20 giorni dalla recrudescenza del virus. Direi che non sta accadendo».


LA CAMPAGNA VACCINALE
Gregori, responsabile dell’Unità di Biostatistica, epidemiologia, e sanità pubblica dell’ateneo, sottolinea l’importanza del vaccino. «La vaccinazione ha avuto un effetto indiscutibile sulla protezione dalle forme più gravi del virus - continua il professor Gregori - oggi abbiamo pochi casi in rianimazione perché gran parte della popolazione è vaccinata e immunizzata. Spesso chi si trova in terapia intensiva con polmoniti acute da Covid non è vaccinato, o comunque è in condizioni particolarmente fragili».


LO STUDIO
Da pochi giorni è stato pubblicato su Jama, una nota rivista scientifica, uno studio sul tema condotto da un gruppo di esperti. Oltre al professor Gregori, tra gli autori compaiono Giulia Lorenzoni, Paolo Rosi, Silvia De Rosa, Marco Ranieri e Paolo Navalesi. Sono stati presi in esame 748 pazienti ricoverati nelle terapie intensive del Veneto da maggio a dicembre 2021. E’ emerso che il 18% era vaccinato, l’85 parzialmente vaccinato e il 74% non era vaccinato. Non solo. Su 145 vittime del Covid in terapia intensiva, 93 non erano vaccinati, 19 lo erano parzialmente e 33 erano vaccinati.


LO SCREENING
Intanto sempre più padovani al primo dubbio corrono in farmacia per sottoporsi ad un tampone antigenico rapido. Nell’ultima settimana quasi uno su due è risultato positivo. Lo dice il report sulla sorveglianza nelle farmacie emesso dalla Regione. «Dal 17 al 23 giugno sono stati eseguiti 10 mila test presso 169 farmacie dell’Ulss 6 con un aumento di casi di positività salito al 40 per cento - commenta Andrea Collesei, presidente dei farmacisti non titolari di Padova -. Considerando che in teoria in farmacia non possono venire quelli con sintomi, la questione è preoccupante».
Negli ultimi sette giorni nelle farmacie sono risultati positivi 4.057 test su circa 10 mila. Nel mese di maggio le positività si fermavano al 27%.
 

Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 12:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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