Lotta al Covid: a Verona e Padova primi test di chiusura vietato bere per strada

Giovedì 22 Ottobre 2020 di Gabriele Pipia - Massimo Rossignati
Movida nel cuore di Padova

PADOVA - Alla stretta del governo si aggiunge quella dei sindaci.

I provvedimenti sono diversi, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: evitare assembramenti e impedire che si formino nuovi focolai. In piena emergenza il colore politico non fa distinzione: nelle ultime ore due nuove ordinanze restrittive sono state annunciate a Padova, dove governa il centrosinistra, e a Verona, dove invece c'è una giunta di centrodestra. Nella città del Santo da oggi dopo le ore 21 sarà vietato consumare in strada qualunque tipo di bevanda (anche analcolica), mentre a Verona il Comune ha varato un elenco di zone rosse per scongiurare affollamenti. 

Divieto di bere spritz o bevande all'aperto dopo le 21, il sindaco: «E' per evitare la chiusura delle Piazze»

LE NUOVE REGOLE

Partiamo da Padova, dove il sindaco Sergio Giordani ieri ha firmato un'ordinanza che di sera consentirà, di fatto, di bere solamente nei locali. Già dal 2014 è in vigore un regolamento comunale di polizia urbana che permette il consumo di alcol solo nei pubblici esercizi o nelle aree adiacenti, poi è arrivato l'ultimo Dpcm imponendo dopo le 18 il divieto di bere in piedi anche nei locali. Ora una nuova ordinanza: dalle 21 non è più possibile bere niente, nemmeno un succo di frutta, in strada, nei giardini e nelle piazze. Il divieto vale per tutto il territorio comunale e il motivo lo spiega l'assessore al commercio Antonio Bressa: «Vogliamo evitare qualunque tipo di assembramento con l'acquisto di bevande prese magari al supermercato e consumate in piazza o al parchetto in una situazione fuori controllo. Era giusto mettere un punto fermo: se una persona a Padova vuole consumare lo deve fare o in un'abitazione privata o nei pubblici esercizi. Sgomberiamo il campo da tutte quelle situazioni in cui gruppetti di ragazzi si trovano sul muretto o al parchetto a bere in compagnia». Perché l'estensione alle bevande analcoliche? «Per toglierci ogni dubbio, c'è anche chi prende la bottiglia di Coca Cola ma poi dentro ci mette altro». 
Il sindaco Giordani allarga il concetto: «Sono convinto che il governo abbia fatto bene a conferire ai sindaci alcuni poteri che abbiamo facoltà di esercitare in coordinamento con Autorità sanitarie e Prefetto, poiché nessuno meglio di un sindaco conosce la situazione e le necessità del proprio territorio. Siamo entrati in una fase delicatissima e non possiamo commettere leggerezze. L'ordinanza sarà utile alle forze dell'ordine che potranno far rispettare in maniera ancora più efficace le norme evitando che siano aggirate dai pochi incoscienti che le trasgrediscono».
LE AREE VIETATE

Giro di vite anche a Verona. Giardini, pezzi di Lungadige e piazzette solitamente luogo di ritrovo per giovani saranno off limits. Il divieto di stazionare sulla scalinata del palazzo della Gran Guardia in piazza Bra, l'intensificazione dei controlli in piazza Erbe, il senso unico nei fine settimana su via Cappello e via Mazzini nel cuore della città. Sono alcune delle nuove misure che scatteranno da domani, contenute nell'ordinanza del sindaco Federico Sboarina. L'elenco delle cosiddette Zone rosse e delle aree soggette a controllo dinamico è stato stilato nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Donato Cafagna. 
«Stiamo terminando il brogliaccio con l'elenco delle aree da controllare, delle zone rosse e delle aree sensibili da sottoporre a quel che è stato definito controllo dinamico da parte delle forze dell'ordine e degli agenti della Polizia Municipale - spiega il sindaco - Il tutto per scongiurare gli affollamenti che anche nel centro città, in particolare nei luoghi della movida veronese come piazza Erbe. L'ordinanza la firmerò domattina (oggi, ndr). L'obiettivo è essere pronti già per questo fine settimana per evitare gli assembramenti che anche sabato e domenica scorsi abbiamo. Quello di questo weekend sarà una specie di test - continua Sboarina -. Se le cose funzioneranno si continuerà così, per il bene di tutti. Se, invece, i dati dei contagiati continueranno a salire e se dal Comitato scientifico dell'Ulss 9, con cui sono sempre in contatto, mi arriveranno ulteriori indicazioni, sono pronto ad altre misure». Un esempio? «Estendere le zone rosse ora limitate a piccole piazze e giardini, a intere vie dove allora potranno entrare solo residenti ed operatori che lì abbiano l'attività. Ma speriamo di non dover arrivare a questo». Intanto ieri è calato definitivamente il sipario sui Mercatini di Natale in centro storico a Verona. Dopo 13 anni di attività, gli organizzatori hanno avvisato il sindaco e l'assessore al commercio, Nicolò Zavarise, e quindi hanno postato la notizia sulle pagine social della manifestazione. «È stata una decisione sofferta ma meglio una scelta definitiva che un'agonia lenta - scrive Luciano Corsi, presidente del Comitato per Verona che dal 2008 organizza la manifestazione -. La situazione attuale non permette l'organizzazione di questo tipo di eventi». 
Gabriele Pipia
Massimo Rossignati
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Ultimo aggiornamento: 20:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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