Covid. Allarme ricoveri e terapie intensive: Veneto e Friuli Venezia Giulia ad alto rischio arancione

Venerdì 8 Gennaio 2021
Covid. Allarme ricoveri e terapie intensive: Veneto e Friuli Venezia Giulia ad alto rischio arancione
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Sarà un'Italia molto arancione, con qualche macchia di giallo e forse di rosso. E con la preoccupazione causata dalla conferma che i ricoveri, nell'ultima settimana, sono tornati ad aumentare. Le terapie intensive si stanno riempiendo, anche se siamo ancora lontani dai numeri di inizio dicembre.


Decisione oggi

Oggi la cabina di regia del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità concluderà i calcoli sui 21 indicatori e stilerà i giudizi sull'andamento dell'epidemia di Sars-CoV-2 che faranno dosare le limitazioni a partire da lunedì, regione per regione.

Il Veneto è a un passo dalla classificazione in fascia arancione, perché l'indice di trasmissione (Rt) è a cavallo dell'1. Molto dipenderà dall'oscillazione tra l'Rt puntuale e il limite più basso dell'intervallo di confidenza: sono elementi tecnici e statistici. Discorso analogo per l'Emilia-Romagna: il passaggio nel colore di mezzo è quasi scontato, l'Rt è a 1,05. «Inoltre - conferma l'assessore alla Sanità emiliano-romagnolo, Raffaele Donini - abbiamo il 31 per cento di occupazione dei posti di terapia intensiva e oltre il 40 di quelli nelle altre specialità. Come è evidente la situazione non è a rischio, ma penso che sia corretto il posizionamento in arancione. Tra l'altro, questo è un meccanismo che penalizza che resta giallo. Forse andrebbe rivisto».


Zona gialla o arancione

Concorda l'assessore alla Sanità della Puglia, il professor Pier Luigi Lopalco: «Sì, la classificazione in giallo non funziona, i cittadini non fanno attenzione perché psicologicamente si illudono che non vi siano problemi e sono meno prudenti e il contagio sale». La Puglia ha l'Rt puntuale appena sopra 1 (e dunque rischia l'arancione, ma anche qui come in Veneto potrebbe mantenere la fascia inferiore se si considera l'intervallo di confidenza). In Abruzzo si aspettano il giallo, la Campania e le Marche oscillano tra giallo e arancione. Se questa mattina la cabina di regia confermerà l'Rt a 0,98, il Lazio resterà ancora in fascia gialla, ma comunque è sempre a rischio: il numero di nuovi casi sta salendo, l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato invita alla prudenza, in terapia intensiva ci sono già 310 pazienti e, se non saranno le pagelle di oggi, saranno quelle tra una settimana a decretare l'arancione e dunque chiusure più severe.


Covid

In questo contesto anche i dati delle ultime 24 ore della pandemia, che vanno presi con le molle per via della festività della Befana che li distorce, confermano le tendenze emerse nei giorni scorsi: 18.000 nuovi positivi su 121.000 tamponi molecolari sono tanti e si mantiene alta, quasi al 15%, la percentuale di infettati sui test effettuati.


È probabile che la gravità dell'epidemia sia maggiore di quanto questi stessi numeri dicano. Gli addetti ai lavori ricavano questa impressione dal fatto che i ricoverati sia nei reparti Covid che nelle rianimazioni sono scesi rapidamente dall'inizio di dicembre fin verso la metà del mese scorso ma nelle ultime due settimane questi due indicatori in molte regioni sono stabili o danno segni di risalita. Il segnale preoccupa perché l'aumento dei contatti interfamiliari registrato a Natale e Capodanno si trasferirà sui contagi nei prossimi giorni e quindi dopo il 15 gennaio potrebbe tornare a crescere la pressione su ospedali che non si sono svuotati.


Numeri del virus

Ma ecco i numeri precisi: i ricoverati in terapia intensiva ieri sono cresciuti di 16 unità a quota 2.587 (ma sono quasi mille in meno rispetto ai primi di dicembre) mentre i posti letto occupati nelle corsie Covid ieri sono cresciuti di 117 unità a quota 23.291. Anche qui per capire l'andamento più a lungo termine dell'epidemia va ricordato che un mese fa i ricoverati erano 31.200. Perché allora tanto nervosismo intorno ai dati che arrivano dagli ospedali? Perché ieri l'Agenas, l'agenzia dei servizi regionali, come spieghiamo nell'articolo a pagina 4 ha rilanciato l'allarme ricordando che se la media nazionale dei ricoverati in terapia intensiva è al 30%, dunque al limite della soglia d'allarme, ben 9 Regioni sono oltre questo tetto. Tra queste anche Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Ultimo aggiornamento: 13:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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