Cortei, scatta la linea dura: ecco le piazze vietate ai no vax

Giovedì 11 Novembre 2021 di Mauro Giacon
Corteo non green pass a Padova
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PADOVA - Bisognerà attendere altre 24 ore per conoscere in dettaglio quali provvedimenti sindaco e autorità di sicurezza prenderanno per arginare i cortei “no pass” in centro storico. L’impianto è già pronto ma deve “armonizzarsi” come ci ha detto ieri sera, 10 novembre, il prefetto Grassi con l’orientamento del ministero dell’Interno che sta predisponendo una circolare “restrittiva”. Dunque il Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato in Prefettura non ha potuto far altro che riaggiornarsi ad oggi quanto la direttiva del Viminale sarà arrivata. Lo ha ribadito anche il sindaco Giordani all’uscita dalla riunione: «Io rispondo dal punto di vista della sanità pubblica ma devo condividere le mie decisioni con tutte le istituzioni».
Il punto è chiaro ed è a valenza nazionale: i cortei saranno vietati in centro per motivi di sicurezza. Si potrà manifestare solo in forma statica, con un sit-in.

Il sindaco ci aggiungerà un’ordinanza che concede la possibilità di manifestare solo con mascherina indossata e distanziamento garantito.

IL COMITATO
Al Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Raffaele Grassi hanno partecipato il questore, il sindaco, l’assessore Bonavina, il comandante della Polizia locale Fontolan e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Il Comitato dunque si uniformerà alle direttive inviate in queste ore da parte del ministro dell’Interno a tutte le prefetture, che dettano caratteri stringenti alle manifestazioni per non rischiare di aumentare i contagi da Covid. Il caso del territorio di Padova è particolare essendo la quinta in Italia come numero di contagiati anche se la percentuale di vaccinati in Comune supera il 90 per cento e il provincia l’85 per cento.
I provvedimenti entreranno in vigore da subito e saranno applicati probabilmente per la prima volta ai “no pass” che si ritroveranno in macchina sabato 13 novembre alle 15.30 allo stadio Euganeo per poi riversarsi in città. Non sono chiari i loro intendimenti ma il leader Fazzini ha dichiarato che dopo la marcia in auto, si fermeranno in un posto ancora non precisato per un sit-in. Il problema è che centinaia di auto che percorrono Corso Milano bloccherebbero la città. Non è escluso dunque che la questura non conceda l’autorizzazione. In caso contrario una colonna di auto che proceda lentamente potrebbe essere multata dagli agenti della Polizia locale per intralcio alla circolazione.

L’ORDINANZA
Il sindaco Giordani, prima autorità sanitaria della città ha indicato la strada da seguire per garantire di non aumentare la diffusione del contagio. Obbligo di mascherine e di distanziamento sociale. «Sul lato sanitario, quello che mi compete, confermo che sono pronto ad agire con tempestività appena avremo chiaro il quadro complessivo, quindi anche con le indicazioni del ministero dell’Interno. Come mostrano i dati odierni sui contagi serve agire al più presto a tutela della salute pubblica. Il diritto a manifestare democraticamente è importante e va tutelato; oggi però, pur in maniera contingente e temporanea, è assolutamente necessario garantire il bene primario della salute».

IL VIMINALE
Le linee dettate dal ministero dell’Interno sono chiare. Non si potrà manifestare vicino a obiettivi sensibili e alle sedi istituzionali. Non lo si potrà fare nei centri storici dunque sul Liston, nelle tre piazze e in Prato della Valle ad esempio. Analogo divieto varrà nelle zone dedicate agli acquisti, dunque le vie del centro storico. Il richiamo varrà anche per le aree a forte richiamo turistico, pensiamo a quella del Santo ad esempio. Infine si dovrà ridurre l’orario della manifestazione a determinati fasi della giornata per non congestionare la città. 

LA PENA
Se i manifestanti non obbedissero, com’è già accaduto, alla prescrizione, l’inosservanza di un provvedimento del questore è punita dall’articolo 18 del Tulps. In questo caso diventa manifestazione non autorizzata. È una contravvenzione punita con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da 206 a 413 euro. L’arresto non avviene in flagranza, ma è contemplato come pena dopo il giudizio.

LE ZONE
Nella direttiva ministeriale sarà lasciato ai questori e ai sindaci il compito di individuare quali sono le zone dove non si può manifestare. Date le premesse i cortei non potranno ritrovarsi in piazza Garibaldi, come l’ultima volta, per poi andare in largo Europa ad esempio. Allo stesso modo non potranno passare davanti a palazzo Moroni, obiettivo sensibile o davanti alla Prefettura. Nemmeno potranno imboccare via Roma o le riviere. L’intenzione del Comune poi è di rendere non agibili altri luoghi sensibili come ad esempio Pontecorvo, piazzale della stazione o piazza Mazzini. In pratica tutto il perimetro della mura storiche dovrebbe essere precluso. L’unico dubbio riguarda le piazze dei quartieri, come per esempio piazza Azzurri d’Italia.
 

Ultimo aggiornamento: 19:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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