Corso Milano pedonale e park alla Prandina: il progetto è allettante, ma c'è chi dice no

Domenica 5 Febbraio 2023 di Alberto Rodighiero
Si ragiona sull'ipotesi di chiudere stabilmente alle auto Corso Milano

PADOVA - «Io non sono contrario alla pedonalizzazione di corso Milano, ma va fatto un ragionamento complessivo che riguardi anche la Prandina e il parcheggio di piazza Insurrezione» dice il capogruppo della lista Giordani Luigi Tarzia. Anche dalla politica dunque così come ieri dal commercio, arrivano le prime aperture sulla suggestione lanciata dal presidente dell’Associazione commercianti del centro storico Massimiliano Pellizzari, una proposta che non dispiace neppure alle altre associazioni di commercianti. 
 

LISTA GIORDANI
«La trovo un’idea affascinante – continua Tarzia - In queste settimane a più riprese ci hanno spiegato che il principale parcheggio a servizio delle piazze, quindi piazza Insurrezione deve essere liberato dalle auto. Nessuno, però, ci ha spiegato come si possono recuperare le risorse che Aps ricavava da questa area di sosta e stiamo parlando del 18% degli introiti totali della società. Non solo, ci dovrebbero anche dire che cosa intendono fare di quella che è destinata a diventare la quarta piazza del centro».
«Naturalmente, legato a questo ragionamento, c’è il futuro della Prandina – ha continuato – È del tutto evidente che, una volta tolte le macchine da piazza Insurrezione, sarà necessario realizzare un parcheggio perlomeno di medie dimensioni all’interno dell’ex Caserma. Una parcheggio in grado di soddisfare la richiesta di sosta legata al centro storico e di produrre utili sufficienti in grado di compensare i mancati introiti per Aps».
«All’interno di questo progetto va aggiunta, infine, la questione del passaggio del tram – ha concluso – solo tenendo presente questi tre elementi si potrà fare un ragionamento serio sulla pedonalizzazione di corso Milano. Un ragionamento che prima va fatto tra le forze di maggioranza e poi nelle commissioni consiliari».
 

FRATELLI D’ITALIA
Non nasconde, invece, una certa perplessità, il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Turrin. «Naturalmente non si può che essere favorevoli a tutte quelle iniziative che servono a valorizzare il centro storico – ha detto l’esponente meloniano – Bisogna, però, fare un po’ di attenzione perché in centro non ci sono solamente bar, negozi e ristoranti. Ci sono anche centinaia di studi professionali che hanno bisogno di essere raggiunti agevolmente, quindi anche in auto, dai loro clienti».
«Se proprio vogliamo dirla tutta – ha concluso l’esponente di FdI – la questione è anche un’altra.

Un progetto di questo tipo, apparentante condivisibile, rischia di creare l’ennesima situazione di disparità. Da un lato, infatti, si va a tutto vantaggio di chi abita in centro che può contare su strade senza traffico e su un’aria più respirabile. Dall’altro, però, si scaricano tutti i disagi sui quartieri periferici. Insomma, ancora una volta, probabilmente in buona fede, si rischia che ci siano cittadini di serie A e di serie B. Troppo spesso, infatti, ci si concentra sul centro storico a discapito delle periferie dove abita la stragrande maggioranza dei padovani».

Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci