Coronavirus, Spisal decimato da una cena a San Valentino a Limena

Sabato 7 Marzo 2020
Coronavirus, Spisal decimato da una cena a San Valentino a Limena
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PADOVA Il Coronavirus ha iniziato la sua corsa anche negli ospedali padovani, mandando in tilt la regolare attività dei reparti già messi a dura prova dall'emergenza sanitaria. L'ultimo report diffuso dalla Regione mostra uno scenario allarmante. Sono in quarantena 119 tra medici, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, radiologi e amministrativi. In Azienda ospedaliera tutto è partito quattro giorni fa con il primo focolaio in Chirurgia Pediatrica: ad oggi risultano positivi al tampone sette medici, due infermieri, due oss e due tecnici. Ma non è finita qui. E' stato imposto l'isolamento domiciliare ad altri 49 sanitari, in quanto contatti stretti dei positivi. 

I PROVVEDIMENTI
I numeri sono in continuo aumento e la situazione rischia di portare la sanità padovana al collasso. Il Dipartimento di salute della mamma e del bambino, che comprende Pediatria e Ginecologia e ostetricia, ha dovuto tagliare temporaneamente le visite e gli interventi chirurgici rinviabili. Questo per alleggerire il carico di lavoro ed evitare rischiosi assembramenti di persone e piccoli pazienti nelle sale d'attesa. Per rispondere alla crisi la direzione dell'Azienda ospedaliera ieri ha deliberato l'assunzione di 105 professionisti del comparto a tempo indeterminato, molti dei quali andranno a rinforzo dei laboratori. Già dai prossimi giorni arriveranno in via Giustiniani 54 infermieri, 6 tecnici di laboratorio e 42 operatori socio sanitari. Il piano straordinario prevede anche il reclutamento di cinque medici per il Pronto soccorso (ma finora ne sono stati trovati solo due) e un altro medico specialista in Malattie dell'apparato respiratorio. Rimangono chiusi gli ambulatori di Chirurgia pediatrica, di Anestesia pediatrica e le relative sale operatorie. L'Hospice pediatrico ha dimezzato l'attività, assicurando solo l'assistenza necessaria ai pazienti più fragili. Nel reparto di Ginecologia è garantita l'assistenza alle donne in gravidanza, cancellate invece tutte le visite di controllo procrastinabili. Gli interventi chirurgici salvavita e le urgenze saranno comunque assicurati in ogni reparto. 

In prima linea è il professor Andrea Crisanti, responsabile del laboratorio di Microbiologia e virologia dell'Università. Il team di scienziati ieri ha portato a termine 1.093 test tra la popolazione di Vo' allo scopo di elaborare uno studio sull'evoluzione della malattia. «La mia battaglia ora è modificare questa perversa delibera spiega il professor Crisanti che costringe all'isolamento medici e infermieri sani. La delibera leva risorse fondamentali quando il sistema ha più bisogno. Basterebbe che i contatti si sottoponessero quotidianamente a controlli. La situazione è in crescita e rischia di minare l'intera attività ospedaliera».

PER PRECAUZIONE
All'Ulss 6 non è stato segnalato nessun caso positivo a Covid 19. Sono in isolamento domiciliare (perché contatti di casi positivi) 56 dipendenti: 24 a Cittadella, sei a Piove di Sacco, due a Schiavonia, uno a Camposampiero e 23 dallo Spisal. Un caso di isolamento, invece, tra i medici dello Iov (Istituto oncologico veneto). 

Forti disagi li sta vivendo, come detto, anche l'ospedale di Camposampiero. Il reparto dello Spisal (Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) è stato completamente chiuso in via precauzionale perché un dipendente è risultato positivo al tampone di Coronavirus. Tutto il personale, ovvero quattro medici, una oss e 18 tecnici, per un totale di 23 persone, sono in isolamento domiciliare. Il servizio è comunque garantito dalle altre sedi Spisal di Padova e della Bassa Padovana. Il provvedimento da parte dell'Ulss provinciale è scattato dopo la conferma della positività al test di covid 19 da parte di un operatore degli uffici in via Cao del Mondo che aveva partecipato alla cena di San Valentino a Limena. Poco tempo dopo la notizia della positività dell'uomo, altri tre colleghi sono stati contagiati. Il Coronavirus, dunque, arriva anche a Camposampiero anche se, con i dati aggiornati a ieri pomeriggio, nessun residente della cittadina risultava contagiato. La preoccupazione sale con il passare del tempo. Anche qui i volontari della protezione civile hanno posizionato all'ingresso dell'ospedale le tende pneumatiche a scopo preventivo in caso di epidemia diffusa. 

Elisa Fais
Luca Marin
Ultimo aggiornamento: 13:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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