Terme, perso un milione di presenze, 5.500 lavoratori bloccati: operatori tra paure e voglia di ripartire

Venerdì 17 Aprile 2020 di Gabriele Pipia
Su Abano e Montegrotto l'incognita del come ripartire
ABANO TERME - Tra chi immagina cabine in plexiglass e chi ipotizza ombrelloni distanziati di almeno tre metri, c’è un’unica certezza: la prossima sarà un’estate diversa da tutte le altre. Per i complessi balneari, certo, ma anche per il comparto termale. Se la stagione primaverile è ormai persa, il salvagente - è proprio il caso di dirlo - sarà rappresentato dai mesi di luglio e agosto. Le incognite sono ancora tante, ma gli albergatori di Abano e Montegrotto pensano già alla ripartenza studiando nuove forme di attrazione per gli ospiti, dallo sport agli accessi giornalieri per attirare i più giovani. A differenza degli anni scorsi, quando il 20% delle piscine a luglio rimaneva chiuso, quest’anno tutte intendono restare aperte. 

LE INCOGNITE
Le incognite sono tante, a partire da come e quando le strutture potranno tornare alla normalità. Gli imprenditori del comparto termale, però, hanno alcune certezze. Anzitutto quest’estate ci sarà meno gente che sceglierà le classiche vacanze settimanali al mare: chi per paura del virus, chi per ristrettezze economiche e chi perché molte aziende rinunceranno alle chiusure prolungate. L’altra consapevolezza è legata al fatto che ci saranno in giro meno anziani, impauriti da un’epidemia che li ha presi particolarmente di mira. Queste sono le riflessioni che fanno tra loro gli albergatori, ora però serve il piano per ripartire. 

NUMERI IN PICCHIATA
Lo scenario attuale è decisamente negativo e lo conferma il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto. «Si ipotizza una perdita consolidata di 150 milioni di euro da fine febbraio a metà maggio, ovvero un terzo del giro totale annuo di affari, e il dato è in aumento. Possiamo parlare al momento di circa un milione di presenze turistiche già perse tra marzo, aprile, maggio e le disdette successive. A fare ancor più paura è però l’effetto domino dell’equilibrio saltato che va ripercuotendosi sui 5.500 lavoratori al momento bloccati e sul territorio tutto che vive condizionato dall’attività dei nostri alberghi». 



PRONTI ALLA RIPARTENZA
Sul calendario, però, gli albergatori già segnano le date ipotizzate per rimettersi in pista. Anzi, in piscina. Se i periodi forti sono sempre stati la primavera e l’autunno, ora si guarda inevitabilmente all’estate «Stiamo lavorando per individuare tempi e modalità di una possibile ripartenza – racconta ancora Boaretto -. Al di là delle riaperture sulle quali non possiamo avere ancora garanzie in termini di date, ogni previsione di effettiva ripresa è oggettivamente molto ardua in quanto legata alla gestione dell’emergenza sanitaria. Rivedremo l’organizzazione del personale, che nel nostro caso specifico entra particolarmente a contatto con gli ospiti attraverso una serie di servizi che vanno dalla fangoterapia alla massoterapia e che dovranno essere garantiti in totale sicurezza. Rivederemo - prosegue - anche la disposizione degli spazi comuni, sia al chiuso che all’aperto, in modo che gli ospiti riescano sempre a sentirsi tutelati dalle distanze di sicurezza, oltre che dalle misure di protezione come guanti, mascherine e detergenti igienizzanti a disposizione di tutti. Fin dalla prenotazione sarà data a tutti la possibilità di un’eventuale cancellazione, per andare incontro alle esigenze di tutti e al loro bisogno di sentirsi tranquilli e rassicurati». Boaretto insiste poi sulla necessità di far slittare di 12 o 18 mesi i pagamenti di tasse e tributi. 

90 ALBERGHI, 17 MILA POSTI LETTO
Il comparto termale ospita, tra Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia e Teolo, 90 alberghi e 17 mila posti-letto. Una ricetta per ripartire la mette sul piatto Umberto Carraro, presidente del Consorzio Terme Colli Marketing: «Questo periodo molto difficile va reso un’occasione di rilancio del territorio ponendo l’attenzione ad una clientela italiana di età media anche più giovane. Privilegeremo, quindi, una proposta più dedicata alla salute attiva, all’integrazione con il territorio, i colli, la cultura e l’enogastronomia, per dare slancio al nostro scenario nel suo complesso».
Per Carraro sarà importante anche «approfittare di queste tempistiche per la ricerca scientifica in ambito termale e sanitario al fine di identificare nuove strategie e protocolli terapeutici oltre a quelli più classici già consolidati». Tra le proposte economiche sul tavolo del governo vi è quella di incentivare le vacanze attraverso la proposta di un bonus mirato a rendere detraibile dalla dichiarazione dei redditi la cifra spesa. Un’ipotesi ben gradita a Federalberghi.
 
Ultimo aggiornamento: 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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