Da intubato a guarito: gran festa per l'infermiere Lanfranco tornato in corsia

Martedì 16 Giugno 2020 di Camilla Bovo
Lanfranco Mazzon accolto con un poster colorato di benvenuto
MONSELICE/ESTE - Grande festa all’ospedale Madre Teresa di Calcutta, a Monselice, per il rientro in servizio dell’infermiere Lanfranco Mazzon. Il 62enne di Este è infatti tornato a varcare la soglia del reparto di Medicina dopo aver sconfitto il Covid, che l’aveva costretto al ricovero in Rianimazione, dove era rimasto intubato per una settimana. Ad accoglierlo, oltre ai colleghi in festa, Lanfranco ha trovato una sorpresa che l’ha commosso ed emozionato: un poster colorato con tante dediche di incoraggiamento e addirittura un’intera parete di disegni realizzati per lui dai figli di colleghi e colleghe. I bimbi l’hanno rappresentato come un supereroe: nei disegni colorati Lanfranco ha preso le sembianze di Hulk, Batman, Superman.

TRE MESI NEL TUNNEL
E in un certo senso il 62enne è stato davvero eroico nell’affrontare la malattia. «Quando la vita sembrava sul punto di sfuggirgli, lui ha tirato fuori i muscoli e ce l’ha fatta – racconta il direttore Generale dell’Ulss6 Domenico Scibetta - Dopo un mese complessivo di ricovero e due mesi di convalescenza nella sua casa di Este, Lanfranco ha riacquisto le forze e ha potuto nuovamente indossare la sua divisa da infermiere, per riprendere il lavoro con la stessa emozione della prima volta. A lui, in questo giorno che rimarrà impresso in maniera indelebile nella sua memoria, non possiamo che dire: bentornato, Lanfranco!».

IN PRIMA LINEA
L’infermiere atestino, in servizio dal 2014 nel reparto di Medicina dell’ospedale Madre Teresa di Calcutta, fin dai primi giorni in cui l’emergenza Coronavirus ha stravolto la routine quotidiana all’ospedale di Schiavonia, è stato sempre in prima linea. Il 62enne ha infatti seguito con efficienza i ricoverati fino al 15 marzo, quando ha cominciato ad accusare i primi sintomi. Stanchezza e debolezza sono state le spie della febbre che ha iniziato vertiginosamente a salire. La diagnosi è stata chiara fin da subito. Quella malattia contro cui l’infermiere lottava ogni giorno si è manifestata in tutta la sua forza. In pochi giorni le condizioni di salute del 62enne si sono aggravate pesantemente. Lanfranco è stato sedato e tubato, diventando così un paziente per i suoi colleghi. L’infermiere sapeva esattamente cosa gli stava accadendo. Ne aveva visti tanti nelle sue condizioni e, proprio per questo, era consapevole di quanto drammatico avrebbe potuto essere l’epilogo. Il suo fisico, però, ha fortunatamente combattuto. Il 62enne è stato una settimana in terapia intensiva, attaccato a un respiratore meccanico e il suo corpo ha cominciato lentamente a rispondere ai farmaci, permettendo la regressione dell’infezione. Ci è voluta tanta pazienza, ma Lanfranco finalmente ha iniziato a stare meglio, fino a quando i medici hanno potuto stubarlo. Una storia con un lieto fine, dunque. E con tante pagine ancora da scrivere. 
Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 04:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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