Movida pericolosa, ingaggiati 7 vigilanti per tenere sotto controllo gli avventori

Martedì 26 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
Al Kofler il summit tra esercenti e l'assessore Bressa

PADOVA - Da una parte undici titolari dei locali di piazza dei Signori, dall'altra l'assessore Antonio Bressa e il segretario dell'Appe Filippo Segato. Un'ora di riunione, in una stanza interna del Kofler, per sancire un patto-sicurezza: i baristi sono pronti ad ingaggiare nuovi vigilanti privati da impiegare nel fine settimana e si impegneranno il più possibile per incentivare il servizio al tavolo. Chi non indosserà la mascherina sarà richiamato, chi vorrà bere una birra sarà invitato a sedersi o - se non ci sarà posto - ad evitare assembramenti. 

L'INCONTRO AL KOFLER
La riunione convocata dall'associazione dei pubblici esercizi arriva dopo una settimana decisamente complicata. Prima il lunedì di riapertura dei locali con l'arresto di un giovane che aggredisce i carabinieri, poi il tavolo convocato dal prefetto per adottare misure più stringenti, infine il banco di prova di venerdì sera con la rissa in Duomo che coinvolge oltre venti persone. E, come se non bastasse, c'è anche il ragazzo denunciato sabato notte dai carabinieri dopo aver minacciato con una catena i volontari della Croce Rossa. Episodi isolati in un contesto dove la maggior parte dei giovani padovani si comporta rispettando ogni regola, ma tanto basta per far alzare ulteriormente l'attenzione sulla movida. 

COLLETTA TRA GESTORI
La prima mossa è stata quella di proporre una colletta tra gestori per affidarsi a professionisti in grado di richiamare con autorevolezza chi non rispetta le norme anti-Covid. I vigilanti privati saranno arruolati da sei bar, quelli più interessati dal fenomeno degli assembramenti serali. Gli addetti saranno almeno sette e apparteranno tutti alla stessa agenzia, la Ackher Investigazioni, in modo da poter essere costantemente collegati tra loro in caso di necessità. Il costo per ogni steward sarà di circa 80 euro a serata per cinque ore di lavoro, sempre al venerdì e al sabato. In misura ridotta saranno impiegati anche al mercoledì. Dopo la sperimentazione dell'ultimo venerdì, da questa settimana il loro numero sarà rinforzato e tutti i locali saranno coperti. 

SERVIZIO AL TAVOLO
Si è parlato anche dell'importanza di proporre il servizio al tavolo in modo da gestire meglio la ressa ed evitare assembramenti in piedi. Tutti i gestori si sono trovati d'accordo ma hanno fatto presente che in alcune serate, come per esempio il sabato sera, c'è il rischio che due persone con due birre occupino un tavolino per l'intera serata pregiudicando l'incasso del bar. Non ci sarà un'imposizione del Comune come capitato a Verona, dove il sindaco Sboarina ha firmato un'ordinanza vietando la consumazione di alcol in piedi, ma ci sarà comunque un caldo invito a riempire almeno tutti i tavoli. 

«VOGLIA DI COLLABORARE»
«È stata una riunione positiva, da parte degli esercenti c'è voglia di collaborare - commenta l'assessore Bressa -. Noi faremo la nostra parte con i vigili e con l'alleanza con le altre forze dell'ordine. Chiediamo ancora una volta ai ragazzi un'importante assunzione di responsabilità e continueremo nell'opera di sensibilizzazione anche coi volontari di Protezione civile e Croce rossa». Sulla stessa linea il segretario Appe Filippo Segato, affiancato da Massimo Galante: «Clima positivo, il Comune ha compreso che non sempre è colpa dei pubblici esercizi. Tante volte i problemi vengono creati da chi compra le bottiglie al supermercato, le porta da casa e si siede a berle sui gradini».

RESIDENTI ESASPERATI
Dopo la serata di venerdì molti residenti si erano lamentati per «la confusione creata dai ragazzi per le strade del Ghetto fino alle cinque del mattino». Ora gli stessi residenti alzano di nuovo la voce. «Sabato notte c'è stato il disastro - racconta una donna che vive in via Prati - con gente che rompeva vetri, faceva i propri bisogni sulle porte della stradina e vomitava. Non dormiamo e siamo esasperati. Ho dovuto chiamare il 112». 
Non tutti, però, puntano il dito sui ragazzi: «Io sabato ho lavorato di giorno e di sera - spiega una barista della piazza -. Ho visto tanti giovani responsabili, sempre con la mascherina. I problemi invece arrivavano soprattutto di giorno dalle famiglie con bambini. Ho visto tanti genitori poco attenti e pure diversi anziani con troppa leggerezza».
La movida, certo.

Ma non solo.

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