Coronavirus, anziano morto a Padova: mistero su dove si siano infettati Adriano e l'amico

Sabato 22 Febbraio 2020 di Marina Lucchin
Coronavirus, anziano morto a Padova: Adriano e l'amico infettati nel bar dove giocavano a carte
Adriano Trevisan giocava sempre a carte nel bar della via centrale del paese, Vo' Euganeo, provincia di Padova. Con lui al tavolo spesso c'era anche l'amico, ricoverato ora in gravi condizioni, pure lui contagiato dal coronavirus. Prima della pensione, Trevisan aveva fatto il muratore e aveva potuto gioire quando la figlia Vanessa era stata eletta sindaca del paese. Il mandato era fino mesi fa, ma sulla pagina Facebook di Vanessa Trevisan ieri sono arrivate già numerosi messaggi di vicinanza: «Un abbraccio Vanessa», «Un forte abbraccio». In un paese di 3.400 abitanti ci si conosce tutti. Ciò che davvero resta un rebus è come Adriano Trevisan e l'amico siano stati contagiati dal coronavirus, dove sia e chi sia il paziente zero. Da quelle parti non abitano cittadini di origine cinese, nessuno è stato in Cina di recente. Si sta svolgendo un'indagine meticolosa, confrontando anche le tracce dei telefonini dei due anziani, per capire se vi fosse un luogo che entrambi frequentavano, oltre al bar, dove potrebbero essere stati contagiati.

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Coronavirus, cosa sta succedendo nell'ospedale di Schiavonia

L'intero comune di Vo' Euganeo, sui colli a un passo dall'area termale alle porte di Padova, è in quarantena. I due erano da giorni ricoverati all'ospedale di Schiavonia e nella serata di ieri sono stati portati in isolamento nel reparto Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera di Padova. Una ventina di persone, tutti loro familiari o amici, sono state messe in quarantena Ma da questa mattina l'intero comune sarà isolato: sono chiuse le scuole, i negozi e gli uffici. Studenti e lavoratori che frequentano le lezioni o hanno un'occupazione al di fuori del territorio di Vo' dovranno rimanere a casa, per lo meno finché non avranno superato il tampone che rileva la presenza del contagio. In queste ore l'Esercito, su disposizione del ministero della Salute, provvederà a organizzare un cordone sanitario. I bar frequentati dai due anziani contagiati, il Sole e il Mio, sono stati chiusi ieri sera. Una telefonata dal Municipio subito dopo la firma da parte del sindaco Giuliano Martini dell'ordinanza e i gestori hanno abbassato le serrande. Il sindaco, che peraltro è farmacista, cerca di mantenere la calma ma ammette: «Sono eletto da otto mesi, mai avrei pensato di dover affrontare una situazione simile. Mai avrei anche solo lontanamente immaginato che il virus avrebbe potuto attecchire qui. Non ci sono nemmeno cinesi a Vo'. E non c'è gente che fa viaggi in Cina. Siamo in poco più di 3mila anime, ci conosciamo tutti».
 


Dubai. Com'è possibile, allora, che sia avvenuto il contagio? Il primo cittadino si sfrega una mano tra la fronte e gli occhi arrossati: «Queste due persone non sono andate in Cina, hanno avuto contatti in paese, ma non sappiamo con chi. Non sappiamo chi sia il paziente zero. Potrebbe essere una persona che ha preso un volo aereo con scalo Dubai, dove ci sono frequenti scali dalla Cina. Tutto è partito da una terza persona che ancora non conosciamo». I due contagiati sono uno di Vo' Vecchio e uno della frazione di Cortelà, italiani che non hanno fatto viaggi, pensionati, sposati e con figli e nipoti. «Sicuramente - evidenzia Martini - sono venuti in contatto con qualcuno che è stato all'estero. Non sappiamo se sono stati parenti, amici o persone che magari sono passate casualmente per di qua». A destare sospetti nei sanitari, spiega Martini, è stato l'aggravamento delle condizioni di due residenti nello stesso paese. Oggi i risultati dei primi test effettuati su circa 2-300 persone. Uno screening a tappeto sia sui familiari dei due anziani che su coloro che sono stati a stretto contatto con i contagiati, il più grave dei quali si è fatto 10 giorni di ospedale per le complicazioni di quella che si riteneva essere una banale influenza. Sospese tutte le manifestazioni, comprese le funzioni religiose. Il paese tornerà alla sua vita normale, prima della scadenza dell'ordinanza, solamente se supererà lo screening.
 
 

 
Ultimo aggiornamento: 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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