In ospedale dal 2015, resiste a ischemia e tumore: stroncato dal Covid

Martedì 12 Maggio 2020 di Giancarlo Noviello
Gabriele Spolverato con la figlia Valentina
TORREGLIA - Sale a sette il numero dei decessi per coronavirus alla casa di riposo “Sereni Orizzonti” di Bovolenta. Ieri notte, è deceduto all'ospedale Covid di Schiavonia Gabriele Spolverato, 76 anni, originario di Torreglia, dove era molto conosciuto per avere lavorato presso la Silcon, azienda leader per stufe da arredo. Gabriele Spolverato era ricoverato alla casa di riposo di Bovolenta dal 4 aprile del 2015, a seguito di una ischemia cerebrale. Dopo l’insorgenza di un tumore scoperto a novembre di quest’anno, il 6 aprile risulta positivo al Covid-19 dopo il primo ciclo di tamponi effettuati all’interno della casa di riposo. Viene sottoposto subito ad una cura antibiotica che evidenzia segnali incoraggianti, ma il 22 aprile il quadro clinico precipita fino a quando il personale sanitario della rsa decide di trasferirlo all’ospedale di Schiavonia dove gli viene riscontrata una grave “polmonite bilaterale pleurica” che lo costringe ad una ventilazione forzata. Il 4 maggio, Gabriele Spolverato dopo cinque giorni di agonia cade in coma farmacologico e muore. 

Distrutta dal dolore la figlia Valentina: «Ho visto papà per l’ultima volta in videochiamata sabato scorso grazie alla straordinaria gentilezza del personale infermieristico e medico dell’ospedale di Schiavonia – spiega con commozione la figlia Valentina -. Non lo vedevo dal 17 aprile scorso e l’unico grande rimpianto che mi porterò dietro per tutta la vita è quello di non essergli potuta rimanere vicina fino alla fine della sua esistenza. Mio padre era una persona speciale e chi l’ha conosciuto lo sa, è stato sempre presente nella nostra famiglia e con le persone che aveva vicino, in casa nostra c’era sempre posto a tavola per chi capitava, c’era sempre un motivo per festeggiare e c’era sempre una parola di conforto. Mi ha insegnato il rispetto, il dare senza chiedere, i valori della famiglia e dell’amicizia, mi ha insegnato l’amore per tutte le cose belle, ma soprattutto mi hai insegnato la dignità. Gli ultimi sono stati periodi davvero molto difficili, dove ogni giorno siamo stati costantemente aggiornati attraverso il bollettino sulla situazione dei contagiati in casa di riposo – continua Valentina - dei guariti e dei morti quasi come se attendessimo un segnale di speranza nel vedere calare quei numeri. Ma dietro i dati ci sono storie e persone che hanno bisogno di umanità, in un momento così delicato. Il personale sanitario, sia di Sereni Orizzonti che dell’ospedale di Schiavonia, diventa così una vera e propria famiglia, in quanto ultime persone che i pazienti vedono prima di andarsene per sempre».

«Per questo - afferma Valentina - mi permetto di avvicinarmi ancor di più a quel lato umano non soltanto di medici e infermieri, ma anche delle persone che vivono questa situazione non potendo salutare per l’ultima volta i loro cari. La verità è che vorrei ritornare al giorno in cui è stata scattata l’ultima foto, qualche settimana fa, in cui eravamo felici, c’era il sole che riempiva le nostre giornate, e tutto questo male che era ancora lontano dalla nostra vita. Papà voglio chiudere il nostro straordinario rapporto ricordandoti con la citazione di alcuni versi del poeta Giovanni Pascoli: “E tu cielo dall’alto dei mondi, sereno, infinito, immortale, oh di un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del male”». Gabriele Spolverato lascia la moglie Grazia, i figli Antonio e Valentina.
 
Ultimo aggiornamento: 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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