Due "sbarchi" di migranti irregolari in un mese, è caccia ai trasportatori. Il sindaco: «Serve chiarezza»

Domenica 23 Agosto 2020 di Marina Lucchin
Due "sbarchi" di migranti irregolari in un mese, è caccia ai trasportatori. Il sindaco: «Serve chiarezza»
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CADONEGHE - Non c’è il mare e nessun porto, eppure anche Cadoneghe da un mese è diventata meta di “sbarchi” di migranti irregolari e in cerca di fortuna. Un mese fa piombarono dal nulla in statale una ventina di pakistani, l’altro giorno 21 Bengalesi. Lasciati in strada da non si sa chi. E proprio su questo ora si concentrano le indagini della Squadra Mobile, guidata dal dottor Carlo Pagano, che sta cercando di capire se dietro a questi misteriosi “arrivi” ci sia un giro di sfruttamento dell’immigrazione clandestina. 
Questo se lo chiede pure il sindaco Marco Schiesaro, che si stupisce che il suo Comune sia diventato improvvisamente meta di stranieri abbandonati a se stessi sulla strada: «Nessuno mi convincerà del contrario, ovvero che alcune comunità sono vere e proprie basi organizzative per gli ingressi irregolari e la nuova legge sulle regolarizzazioni di questo Governo sta incentivando questo fenomeno. Ho parlato con quei ragazzi, dicevano che andavano a Milano da loro connazionali dopo un viaggio tra Iran, Turchia e Serbia». E poi dà una buona notizia, dopo la preoccupazione dell’altro giorno, quando il timore era che i bengalesi fossero malati: «Il tampone al Covid è negativo». 
La zona di Reschigliano e il comune di Cadoneghe di certo si trovano in uno snodo viario tra Nord-Sud ed Est-Ovest di particolare interesse: appena fuori da Padova, su una strada principale ma meno controllata dell’autostrada, da dove si raggiunge velocemente sia Milano e poi la Francia, o Bologna e il Meridione. Secondo il comandante della Squadra mobile probabilmente la destinazione era ben altra, ma chi li trasportava potrebbe aver scelto di farli scendere dal mezzo e lasciarli in mezzo alla strada perché magari la staffetta complice, qualche chilometro più avanti, aveva notato una concentrazione di forze dell’ordine che potrebbe aver disturbato i compianti conducenti dei mezzi che trasportavano i migranti irregolari. 
L’ITER 
Tutti e 21 gli stranieri, tutti uomini e maggiorenni, massimo di 25 anni, sono stati sottoposti al tampone anti-Covid al termine delle operazioni di fotosegnalamento eseguite dagli agenti della Polizia stradale del comandante Gianfranco Martorano. Tutti erano senza documenti per cui l’Ufficio immigrazione li ha muniti di decreto di espulsione con ordine di abbandonare il territorio nazionale. Sei di loro, all’atto dell’identificazione, si erano dichiarati minorenni ma, dall’esame osseo cui sono stati sottoposti, è emersa la loro maggiore età per cui anche loro sono stati destinatari del decreto espulsivo.
Intanto la Squadra mobile sta acquisendo tutte le informazioni necessarie, tra immagini di sorveglianza e testimonianze dei bengalesi stessi, per capire chi c’è dietro a questo traffico di stranieri. Il mese scorso una situazione simile è avvenuta poco distante. In quel caso le indagini sono a carico dei carabinieri, che hanno battuto anche la pista del caporalato.
PREOCCUPAZIONE
«Dopo l’aspetto umanitario, che non si nega a nessuno, e quello sanitario - commenta Schiesaro - si passi alle indagini per conoscere dove fossero diretti, chi li attendeva a Milano, le connivenze e soprattutto chi lavora per favorire ingressi clandestini nel nostro paese. Chiedo questo a nome di tutti, degli italiani onesti, degli immigrati onesti che vivono e lavorano rispettando le leggi, che venga fatta chiarezza e si scopra il gruppo, la regia e l’organizzazione che sta dietro e che li ha guidati fino a qui, da dove se non li avessimo fermati si sarebbero diretti indisturbati fino a Milano. Non sono di certo arrivati a piedi da Trieste, erano tutti puliti e ancora col gel in testa. Se succede una volta può anche essere un caso, ma due eventi simili, con arrivi del genere a Cadoneghe in un mese, rendono evidente che c’è qualcosa sotto». 
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