Terme, un milione di turisti in meno: solo 4 hotel su 10 riaprono in giugno

Mercoledì 27 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
Terme, voglia di rivincita ma un milione di turisti in meno: 4 hotel su 10 riaprono in giugno

ABANO - Altro che il vapore dell’acqua termale. Nella settimana in cui alcune piscine hanno già aperto e altre si apprestano a farlo, a rendere nebuloso l’orizzonte del comparto di Abano e Montegrotto sono soprattutto le previsioni turistiche per i prossimi mesi. Dopo aver perso quasi tutta la primavera, imprenditori e bagnini sono al lavoro per tuffarsi almeno nella stagione estiva. L’ordinanza della Regione ha consentito la riapertura delle piscine dallo scorso 18 maggio, ma le terme erano rimaste nel limbo. Nella tarda serata di lunedì è arrivato l’atteso via libera dalla Conferenza della Regioni: le linee guida sono pronte e ora manca solo il decreto del presidente del Consiglio. 

RIGOROSE PRESCRIZIONI
Il documento, basato su una proposta di Federalberghi e delle altre associazioni di categoria, prevede la possibilità di misurare la febbre a tutti i clienti prima dell’accesso. Ogni struttura dovrà regolare le entrate per evitare assembramenti e nelle aree comuni al chiuso la mascherina sarà obbligatoria. Vietato l’uso promiscuo degli armadietti: gli effetti personali vanno in appositi sacchetti. Tutte le attrezzature, come sdraio e ombrelloni, dovranno essere una distanza di almeno 1,5 metri e dovranno essere disinfettate a ogni cambio di persona o nucleo familiare. Nelle strutture termali la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 metri quadri di superficie di acqua a persona per le piscine dove è possibile nuotare, 4 metri per le altre. 

GRANDI NUMERI 
Il comparto di Abano e Montegrotto conta 90 strutture termali e 1.700 posti letto e dà lavoro a 5.500 persone. Oggi sono 3.500 gli addetti in cassa integrazione in deroga e 2000 quelli che percepiscono l’indennità Naspi per la disoccupazione. L’anno scorso le presenze avevano toccato quota 3 milioni, ma quest’anno Federalberghi ipotizza una perdita di un milione di turisti tra marzo, aprile, maggio e le disdette successive. Numero destinato a crescere. Si stimano oltre 150 milioni sfumati, un terzo del giro totale annuo di affari. 

LE PREVISIONI
Molti alberghi si erano già attrezzati almeno per la riapertura della piscina esterna e ora attendono notizie ufficiali per le attività termali. Nei giorni scorsi Federalberghi Terme Euganee ha sottoposto un’indagine ai propri associati. Poche sembrano essere le strutture già pronte alla ripartenza. Mentre il 38% degli albergatori risponde che aprirà tra il 7 e il 30 giugno, la maggior parte si proietta cautamente verso la piena estate con addirittura un 17% che pensa di andare oltre il 10 agosto. Quasi tutti gli hotel hanno avuto prenotazioni inferiori al 20% dell’occupazione totale della struttura, con una schiacciante maggioranza inferiore al 10%.
«Questo provoca una visione nera per tutto l’anno in corso - sottolinea l’associazione di categoria - e fa ipotizzare previsioni di occupazione totale entro la fine dell’anno tra il 50% ed il 30% rispetto ai consueti standard, se non addirittura inferiori al 30%». Si punterà principalmente ad una clientela italiana under 60. Gli albergatori immaginano che nel territorio i prezzi scenderanno fino al 15%, ma parlando in prima persona molti ammettono: «Saremo costretti a proporre degli aumenti legati alle spese per le norme anti-Covid».

«SERVONO INVESTIMENTI»
«Il sondaggio – riflette Umberto Carraro, presidente del Consorzio Terme Colli Marketing - mette in evidenza la drammatica situazione che gli imprenditori vivono. I piani marketing delle aziende dimostrano investimenti per oltre un milione e mezzo, ci aspettiamo che le amministrazioni siano al nostro fianco, serve raddoppiare questo budget. Ora più che mai è necessario che gli incassi tassa di soggiorno 2019, oltre 4 milioni di euro tra Abano e Montegrotto, vengano urgentemente investiti». Chiede solo di «poter tornare a lavorare» Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi: «È l’inizio di una nuova era, che stiamo vivendo con smarrimento, curiosità e voglia di rivincita.

C’è davvero quel gusto amaro del dopoguerra, quando si sapeva di essere usciti da una grande catastrofe, ma si temevano tutte le incognite che questa stessa aveva generato verso il futuro. Il turismo è il settore più colpito, ora vogliamo solo ripartire». 

Ultimo aggiornamento: 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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