Esame di terza media via web, simulazione da casa per 75 alunni

Mercoledì 29 Aprile 2020
Esame di terza media via web, simulazione da casa per 75 alunni
LOZZO - Non importa se è solo una simulazione, per loro questo esame avrà comunque il valore di un rito di passaggio. Ieri mattina i 75 ragazzi di terza media dell'Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, di cui fanno parte le scuole di Lozzo, Cinto e Vo', hanno affrontato la simulazione della prima prova scritta dell'esame di Stato, quella di italiano. Oggi tocca a matematica, con problemi ad hoc pensati per scongiurare le copiature. Domani, infine, le lingue straniere.
 
Per gli alunni che per primi in Italia hanno sperimentato la teledidattica dopo la chiusura delle scuole, la campanella virtuale è suonata alle 8. A quell'ora tutti erano davanti al pc o al tablet che da più di due mesi permette loro di seguire le lezioni a distanza. I loro insegnanti hanno aperto la busta virtuale e hanno fatto partire il cronometro: due ore di tempo per spedire l'elaborato. Le classi sono state divise in piccoli gruppi, ciascuno sorvegliato da un insegnante, così che nessuno potesse copiare o chiedere suggerimenti: webcam e microfono dovevano restare accesi fino al momento della consegna. Alle 10.30 i ragazzi hanno staccato le mani dalla tastiera, stanchi ma felici.
«Siamo grati alla scuola per averci dato questa possibilità. Certo sarebbe stato più bello fare l'esame sui banchi, ma ci si adatta - afferma Camilla Armonici, 13 anni, della IIIE di Cinto Euganeo -. Mi mancano tanto compagni e insegnanti e mi dispiace finire l'anno scolastico così. Se quel venerdì 21 febbraio avessimo saputo che sarebbe stato il nostro ultimo giorno fisico di scuola media, di sicuro non ci saremmo precipitati fuori impazienti di iniziare le vacanze di Carnevale. Avremmo percorso il vialetto godendoci ogni passo».

La sua classe, di 18 alunni, è stata premiata dal presidente Sergio Mattarella lo scorso novembre come la più inclusiva d'Italia per la fortissima relazione di affetto e amicizia che lega i ragazzini ad un loro compagno disabile. «A chi il giorno prima era preoccupato ho detto di svegliarsi con la stessa carica di quando si va in gita e di preparare uno zaino virtuale pieno di idee - racconta la loro insegnante di Lettere Elda Vezzù -. Dietro gli schermi, l'emozione era palpabile. Del resto per tutti era la prima volta. Per i ragazzi perché, abolito l'esame di quinta elementare, non si erano ancora confrontati con un banco di prova ufficiale. Per gli insegnanti perché non erano abituati a un esame a distanza». «Abbiamo deciso di restituire ai ragazzi un esame che è un po' un simbolo di una scuola che si prende cura di loro» afferma il dirigente scolastico Alfonso D'Ambrosio, il preside innovatore che si è prodigato per non lasciare indietro nessuno. Lui nel digitale ci crede eccome, ma è anche convinto che la vera differenza continui a farla il «cuore analogico». 
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