Don Rino dice messa: «Divieti? Il mio capo è Dio, non certo Conte»

Sabato 7 Marzo 2020 di C.Arcolini/N.Cozza
Don Rino Pittarello
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PADOVA - Non ha dubbi su chi sia il suo unico “capo”. E neppure sul fatto che solo a lui debba rispondere. E, forte di questo, don Rino Pittarello, in barba alle indicazioni del decreto-Conte, la messa continua a celebrarla, di persona nella sua parrocchia, non via web. E probabilmente è l’unico in tutta la Diocesi. Ieri mattina, infatti, alle 8,30 nella chiesa di San Michele Arcangelo a Ponte San Nicolò, davanti a nove fedeli, per nulla intimoriti dall’eventualità di un contagio, ha officiato come di consueto la liturgia del mattino, durante la quale i presenti hanno presentato le loro intenzioni, pregando anche perché l’emergenza Coronavirus rientri. E a chi spiega al sacerdote che le indicazioni arrivate dalla Diocesi, e in primis dal vescovo monsignor Claudio Cipolla, sono di optare in questo periodo per le funzioni religiose da trasmettere in rete, don Rino ha replicato: «Ma che problema ci può essere se pochi parrocchiani, per esempio ieri mattina erano meno di dieci, assistono alla messa in una chiesa grande, dove ci possono stare almeno trecento persone? La ressa che può favorire il contagio non esiste proprio. E la domenica si arriva al massimo a una cinquantina di presenze, sempre pochissime, quindi, rispetto alla capienza possibile».
Ma come mai lei ha deciso di non rispettare le prescrizioni indicate dal presidente del consiglio e fatte proprie dai suoi colleghi? «Il mio capo è Dio, non Conte, e quando sono stato consacrato ho giurato fedeltà alla Chiesa. “Fate questo in memoria di me”, ha detto Gesu e mio dovere è seguire questa indicazione. Il premier Giuseppe Conte non può impedirmi di fare diversamente. Io continuo a celebrare le messe: chi vuole può venire a seguirle, e chi non è d’accordo rimanga a casa».
Oggi don Rino presiederà le liturgie alle 8,30 e alle 18,30, e domani nei soliti orari dei giorni festivi. Lunedì, invece, c’è un altro appuntamento nella sua chiesa. «É fissato un funerale - osserva il sacerdote - che verrà regolarmente officiato. E sono certo che parteciperanno numerose persone in quanto il defunto, un ottantottenne di Ponte San Nicolò, era molto conosciuto e benvoluto dalla comunità. Comunque le limitazioni indicate dalla Diocesi sono fino a domani 8 marzo e quindi dopodomani saranno già superate. Molti di coloro che non verranno alla messa di domenica, sono sicuro che li vedrò in chiesa a rito funebre di lunedì».
IL PERSONAGGIO
Don Rino Pittarello, originario di Legnaro, è parroco a Ponte San Nicolò dal 2013; in passato era stato per 23 anni direttore dell’ufficio amministrativo della Diocesi quando era vescovo monsignor Antonio Mattiazzo, e ha ricoperto anche altri importanti ruoli a livello nazionale. Inoltre, è rimasto delegato vescovile alle Cucine Popolari e anche in passato aveva collaborato con suor Lia nella gestione della mensa per i poveri. Prima dell’incarico negli uffici della Curia, per vent’anni si era occupato della pastorale in mezzo alla gente: era stato cappellano ad Arzegrande, poi a Este, quindi parroco a San Giacomo di Albignasego prima che il vescovo Antonio lo chiamasse all’ombra del Duomo a seguire le attività amministrative della Chiesa padovana.
LE RACCOMANDAZIONI
Intanto sul sito della Diocesi ieri è comparso un aggiornamento sul problema del contagio. «In seguito al prolungarsi della chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per l’emergenza Coronavirus, - si legge nella comunicazione - sono sospese fino al 15 marzo tutte le attività parrocchiali che coinvolgono minori. Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche pubbliche, le attività parrocchiali e diocesane aperte al pubblico (compresi cinema e teatri parrocchiali), restano sospese fino all’8 marzo, si attendono le nuove disposizioni del Governo, in base alle quali i Vescovi aggiorneranno le indicazioni valide anche per la nostra Diocesi. A breve verranno fornite dagli uffici pastorali anche tutte le indicazioni per il proseguimento dei cammini di Iniziazione cristiana e per la celebrazione dei Sacramenti previsti per la Pasqua».
Cesare Arcolini
Nicoletta Cozza
Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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