In corteo fino alla Motorizzazione civile, la protesta delle autoscuole: «Esami solo a luglio»

Sabato 20 Giugno 2020 di Luisa Morbiato
LA PROTESTA In corteo fino alla Motorizzazione civile. La protesta delle scuole-guida
PADOVA - Un lungo corteo di auto ha percorso ieri mattina, venerdì 19 giugno, la zona industriale fino ad arrivare alla sede della Motorizzazione in corso Spagna. A protestare i titolari delle autoscuole cittadine riunite nell'associazione "Antares" stremati dai 3 mesi di blocco delle attività e, come hanno sottolineato, oppressi dalla burocrazia. Tanti i cartelli di protesta innalzati dai manifestanti e affissi sulle auto che chiedevano la proroga dei fogli rosa.

«Non abbiamo lavorato per tre mesi ma i primi esami sono previsti a luglio - ha detto Gianluca Sanavia segretario dell'associazione - senza esami non possiamo lavorare. Inoltre a Padova sono state inasprite le norme di sicurezza dovute al Covid 19 col risultato di ridurre ulteriormente i posti. Regole più severe emanate il 25 maggio rispetto a quelle decise dal Ministro competente solo 5 giorni prima il 20 maggio. I posti invece avrebbero dovuto essere aumentati. Sono 700 i candidati muniti di foglio rosa che dovrebbero sostenere l'esame ma con le regole più restrittive decise dalla Direzione Generale sono tutti a rischio e potrebbero veder scadere il foglio rosa. La situazione è la punta dell'iceberg perché le Motorizzazioni sono un po' abbandonate a se stesse, la volontà sembra sia quella di portarle al collasso. A Padova lavorano moltissimo, ma il personale è sempre più scarso. Ora serve rivedere il rapporto tra autoscuole e motorizzazione: esaminare chi si appresta a sostenere l'esame per ottenere la patente deve diventare un mestiere vero e proprio. I ruoli vanno differenziati o si impazzisce a girovagare tra uno sportello e l'altro. I dirigenti delle Motorizzazioni del Veneto dovrebbero farsi portavoce verso il Governo. Da rilevare inoltre che Antares non viene ricevuta nonostante abbiamo delle proposte».
REGOLE CAOTICHE
Le scuole guida cercano di fare da filtro tra utenza e motorizzazione, come viene puntualizzato, ma la situazione è diventata ingestibile. Regole differenti che valgono per le province di Verona, Vicenza e Rovigo che dipendo dalla Direzione Generale mentre a Venezia, come riferisce Antares, le regole che valgono sono quelle meno restrittive del Ministero e Venezia ad esempio sta viaggiando come un "frecciarossa", una situazione a macchia di leopardo che dipende dai vari dirigenti come sostengono le autoscuole e l'emergenza Covid ha contribuito a rendere la situazione ancora più caotica. «Sono state adottate linee guida differenti rispetto al Ministero che mantenevano il nastro operativo per ogni candidato esame per la patente B di 40 minuti mentre a Padova sono stati portati a 60 minuti ne consegue la possibilità di svolgere meno esami. Il dirigente ha inasprito quando bastava seguire le direttive del Ministero - sottolinea Marco Palma presidente Antares -. Si deve poi tener conto del tempo necessario ad igienizzare il veicolo dopo ogni utilizzo. Gli esami inoltre partiranno solo a luglio mentre in altre province l'attività è già ripresa. In questo modo non si riesce a soddisfare tutte le domande. La proroga decisa dal DPCM al 29 ottobre non sarà sufficiente ad accontentare tutti. Noi non siamo riusciti a partire prima con gli esami perché il virus è una cosa seria ma ora la situazione va risolta».
Uno slittamento che ha anche risvolti economici non indifferenti. Chi vedrà scadere il foglio rosa dovrà rinnovarlo con una spesa che, fra visite e documentazione necessaria, arriverà a circa 300 euro. Al termine della protesta una delegazione delle autoscuole è stata ricevuta dal dirigente della Motorizzazione che ha assicurato collaborazione e si è detto disponibile a discutere di tutte le problematiche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci