Centro estivo Padova Nuoto, i bambini contagiati salgono a cinque

Sabato 8 Agosto 2020 di Elisa Fais
Centro estivo Padova Nuoto, i bambini contagiati salgono a cinque

PADOVA - La catena di contagi si allunga nel gruppo di bambini del centro estivo Padova Nuoto e tra i ragazzi tornati in pullman dalla vacanza in Croazia. Il coronavirus si fa spazio anche in questa calda estate padovana, tenendo alta l’allerta del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea. Solo ieri sono stati messi quarantena 126 cittadini, in quanto contatti a rischio o perché risultati positivi al tampone.

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«L’alto numero di persone in isolamento domiciliare fa capire che c’è bisogno di un atto di responsabilità da parte di tutti – dichiara la dottoressa Serena Marinello, del reparto di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera -. Più i comportamenti sono corretti, meno sono le persone in isolamento. E’ chiaro che se un positivo al Covid dà una lista infinita di nomi di persone che ha frequentato senza mascherina, aumenta bruscamente anche il numero di isolamenti domiciliari. Il sistema di tracciamento dei contatti rappresenta l’arma più efficace per arginare l’epidemia». Il primo focolaio è stato individuato al centro estivo che si svolge a Padova Nuoto, in zona Paltana.

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Lunedì scorso un undicenne è risultato positivo al Covid, dopo aver iniziato ad accusare febbre e sintomi simil influenzali. Immediatamente è scattato il protocollo da parte del Dipartimento di Prevenzione che ha messo in isolamento fiduciario otto ragazzini e un animatore. Si sono già sottoposti a tampone di controllo in 94 tra cui 65 bambini e 29 dipendenti, altre 26 persone saranno testate nei prossimi giorni. Ieri sono arrivati i primi risultati delle analisi, per ora il cluster sale a cinque positività. Oltre all’undicenne hanno contratto il virus altri quattro bambini. Le attività relative al centro estivo si sono temporaneamente fermate, mentre la piscina di Padova Nuoto rimane aperta e accessibile al pubblico. Il Dipartimento di Prevenzione ha fatto sapere che l’area adibita a centro estivo è completamente separata dal resto della struttura.

CROAZIA 
Un altro focolaio è nato durante il viaggio della maturità di un gruppetto di diciottenni, rientrati dall’isola di Pag in Croazia in pullman. Tredici ragazzi e ragazze padovani hanno partecipato alla vacanza organizzata da un’agenzia lombarda tra il 25 luglio e il primo di agosto. Le prime a sentirsi male sono state due ragazze, risultate poi positive al tampone tre giorni fa. Anche in questo caso è scattata l’indagine dell’Ulss con l’obiettivo di rintracciare tutti i passeggeri del pullman. Otto dei tredici padovani sono positivi al coronavirus. Con loro c’erano anche altri dieci veneti, per lo più provenienti dalla provincia di Verona, e altri giovani residenti in diverse Regioni. Il programma del viaggio organizzato nell’isola di Pag prevedeva feste in spiaggia a rotazione dal primo pomeriggio all'alba. L’agenzia ha fatto sapere che le norme di sicurezza anti-Covid sono state rispettate all’interno del bus: oltre alla misurazione della temperatura corporea, è stato richiesto a tutti l’obbligo di mascherina.

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CORONAVIRUS
Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati altri 17 nuovi casi di coronavirus in provincia di Padova. I dati emergono dal bollettino firmato dalla Regione Veneto. I positivi al tampone sono 248, i negativizzati arrivano a quota 3.682. In Azienda ospedaliera sono ricoverati nove in reparto e un caso critico in terapia intensiva. Gli isolamenti domiciliari sono 881 in tutta la provincia. Sta meglio l’imprenditore agricolo 58enne di Borgo Veneto, travolto dalla malattia e finito in terapia intensiva in gravi condizioni cliniche.

Dopo oltre un mese di ricovero nella rianimazione guidata dal professor Ivo Tiberio, l’uomo è stato trasferito in reparto in area non critica. L’agricoltore della Bassa Padovana si era già negativizzato al virus lo scorso 24 luglio. «Il lockdown ci ha consentito di acquisire comportamenti positivi che non vanno dimenticati – spiega l’infettivologa Marinello -. I cittadini devono essere consapevoli che la salute è un bene comune. Questo si può fare con un gran lavoro di informazione sulle decisioni prese a livello sanitario. Comprese le generazioni più giovani che hanno una socialità più spiccata, anche in questo caso il cambiamento di comportamento va vissuto in senso positivo per diventare responsabili della salute collettiva». 

Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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