Vigilia dei centri estivi per migliaia di bambini, direttive e sicurezza sotto la lente

Domenica 31 Maggio 2020 di Alberto Rodighiero
GREST Centri estivi al via il 15 giugno

PADOVA - «Anche se non dovesse esserci l’obbligo, noi daremo indicazioni ai nostri operatori perché indossino le mascherine».
La libera circolazione senza mascherina nei luoghi aperti annunciata dalla Regione preoccupa chi in questi giorni è impegnato nell’organizzazione dei centri estivi che, salvo imprevisti, dovrebbero prendere il via il prossimo 15 giugno. Il presidente padovano della Fism Mirco Cecchinato, per esempio, è pronto a organizzare 20 centri a cui parteciperà un migliaio di bambini.
«Come prima cosa – ha spiegato ieri Cecchinato – c’è da dire che i nostri iscritti hanno un’età che non supera i 6 anni. Di conseguenza non sono obbligati a utilizzare le mascherine né all’interno né all’esterno. Non bisogna dimenticare, però, che gli educatori che li seguono e tutto il personale coinvolto nelle nostre attività potrebbero correre dei rischi. Proprio per questo daremo delle indicazioni molto chiare, consigliando a tutto il nostro personale di utilizzare sempre i dispositivi di sicurezza, anche se non c’è l’obbligo di legge. In tutti i casi, prima di adottare questo o quel provvedimento, mi pare opportuno attendere che questa decisione venga ufficializzata». 
«Per quel che ci riguarda – ha detto, invece, il presidente della Spes Matteo Segafredo, che sta organizzando una decina di centri estivi in città che andranno ad accogliere 400 bambini – ci limiteremo a rispettare rigorosamente le disposizioni che saranno in vigore a partire dal 15 giugno. Chiaramente vanno adottate tutte le misure preventive per evitare ogni forma di contagio, allo stesso tempo, un po’ ci rassicurano le considerazioni del professor Crisanti, che ci ha spiegato come i rischi di contagio per la fascia d’età che va ai 0 ai 12 anni sia limitata». 
Sui centri estivi, però grava un’incognita non da poco. Il distanziamento sociale, infatti, obbliga gli organizzatori ad aumentare in maniera esponenziale il personale, di conseguenza l’incremento della spesa avrà delle ripercussioni pesanti sui costi di iscrizione.
COSTI
Per le attività organizzate dalla Spes, per esempio, l’iscrizione settimanale dovrebbe aggirarsi attorno ai 160 euro a settimana, a fronte dei 50 dell’anno scorso. «Per quel che riguarda i bambini delle materne – ha concluso Segafredo – il rapporto bambini–educatore è stato portato a 1 per ogni 5. Questo significa un incremento dei costi di circa 4 volte. Poi ci sono tutte le altre spese. In tutti i casi, non bisogna dimenticare che il bonus centri estivi è di 600 euro, una cifra che va a coprire buona parte dei rincari». Scettica sullo stop alle mascherine anche l’assessore alle Politiche scolastiche Cristina Piva. «Non la trovo per niente una buona idea – ha detto – I dispositivi di protezione individuale sono uno strumento in più per tutelare la salute, soprattutto di chi è più fragile. È assurdo, poi, pensare che i bambini possano tenere le mascherine al chiuso e poi toglierle all’aperto – ha aggiunto – dal punto di vista organizzativo si rischia di creare una gran confusione per le nostre attività estive». 
BANDO
Giovedì scorso, intanto, il Comune ha pubblicato il bando di gara per raccogliere le adesioni delle associazioni intenzionate ad organizzare i centri estivi. «Non sarà facile – ha ammesso Piva – ma abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per cercare di dare una risposta alle migliaia di famiglie che la prossima estate dovranno lavorare.

Allo stesso tempo, dopo oltre due mesi di lockdown, i bambini e i ragazzi hanno assolutamente bisogno di attività che, nel rispetto delle norme di sicurezza, ricreino dei momenti di socialità. Con il bando vogliamo capire quanti e quali sono le associazioni che sono ancora disponibili a organizzare un servizio che per molte famiglie è imprescindibile». 

Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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