La rivincita di Vo', il paese "più sano al mondo" come il suo vino, ora con l'etichetta municipale

Mercoledì 13 Maggio 2020 di Maria Elena Pattaro
La rivincita di Vo', il paese "più sano al mondo" come il suo vino, ora con l'etichetta municipale
VO' - Da stigma a garanzia di qualità. A due mesi e mezzo dallo scoppio del contagio i produttori di vino di Vo’ si prendono la loro rivincita utilizzando lo stemma del Comune collinare per rilanciare le loro bottiglie. E lo fanno in un momento in cui le cantine hanno finalmente ripreso la vendita diretta e bar e ristoranti si preparano a riaprire. Sono circa 25mila le etichette della Cantina dei Colli Euganei marchiate Vo’ che saranno in commercio a partire dalla prossima settimana. Una concessione che l’amministrazione guidata da Giuliano Martini ha fatto volentieri, chiedendo in cambio un piccolo contributo: 0,10 euro per ogni nuova etichetta stampata. La somma incassata servirà a promuovere il territorio e a sostenere le imprese locali.

DAL FOCOLAIO ALLA RINASCITA
Dopo quel fatidico venerdì 21 febbraio in cui il paese ha scoperto di essere un focolaio di Covid-19, nella mente di tanti Vo’ è diventato sinonimo di contagio. Più di qualche produttore aveva dovuto mandare giù bocconi amari vedendosi rispedire il lotto di bottiglie perché gli acquirenti avevano paura di contrarre il virus. Molti ordini erano stati congelati. L’epidemia aveva fatto una cattiva pubblicità ai produttori, ma adesso che tutto il mondo parla di “modello Vo’ ” come esempio virtuoso della gestione del contagio, la filiera vitivinicola vadense cerca di portare sotto i riflettori anche la qualità dei suoi prodotti, usando la denominazione e lo stemma del Comune sull’etichetta. L’idea è partita dalla Cantina dei Colli Euganei, la cooperativa con sede in via Marconi che raggruppa circa 680 produttori dell’area euganea e a cui gran parte delle circa 250 aziende agricole di Vo’ portano la propria uva. Quelle che imbottigliano e vendono vino con un proprio marchio sono poco più di una trentina. La Cantina ha chiesto di poter utilizzare la denominazione comunale con relativo stemma su due vini Doc: il Serprino e il Rosso Colli Euganei. L’iniziativa era in cantiere già da qualche settimana, da quando è risultato chiaro che il paese collinare prima considerato un covo di potenziali untori si stava trasformando in uno dei posti più sicuri dell’intera penisola grazie agli studi condotti dall’Università di Padova su iniziativa del virologo Andrea Crisanti. La popolazione è stata sottoposta a tre giri di tamponi e ad oggi soltanto un contagiato è ancora positivo, su 88 complessivi, in cui sono comprese anche le tre vittime. La Cantina aveva ricominciato a imbottigliare dopo le due settimane di lockdown del paese, ma con volumi di affari molto ridotti a causa del blocco del macrosettore Horeca (hotellerie, restaurant e catering). Anche l’export ne aveva risentito: ordini e pagamenti congelati. «Nelle due settimane di chiusura abbiamo perso 500mila euro, metà del fatturato mensile» era la stima fatta dal direttore Alessio Equisetto a due mesi dallo scoppio del contagio. La ripresa passa anche attraverso il rilancio dei prodotti. Ecco perché la Cantina dei Colli Euganei ha chiesto di poter utilizzare nelle etichette la denominazione comunale per i vini tipici di Vo’.

INTANTO 25MILA PEZZI
L’amministrazione comunale non solo ha accolto la richiesta attraverso una delibera di giunta datata 30 aprile, ma ha deciso di estenderla anche agli altri produttori vitivinicoli vadensi che ne faranno richiesta. Al Comune va data comunicazione delle annate interessate dall’iniziativa, del numero di bottiglie prodotte e delle bozze delle etichette. C’è tempo fino al 31 dicembre. Per ogni etichetta stampata e utilizzata ai fini della promozione, i produttori dovranno versare un contributo di 0,10 euro. La Cantina ha già chiesto l’autorizzazione per uno stock di circa 25mila bottiglie: a dieci centesimi l’una significa 2.500 euro nelle casse comunali. «Abbiamo creato un apposito capitolo di spesa nel bilancio comunale – spiega l’assessore all’agricoltura Mauro Facchin – e valuteremo quali sono le azioni più efficaci per promuovere il territorio e le attività produttive anche attraverso la creazione di un sito web. All’inizio l’onda mediatica da cui siamo stati travolti ci ha fatto cattiva pubblicità, adesso che siamo il paese più sano al mondo, vogliamo ribaltare questa immagine e sfruttarla a vantaggio delle aziende del territorio». 
Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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