Il Padova non ci sta. L'amministratore delegato Bianchi:«Pronti a fare ricorso»

Sabato 9 Maggio 2020 di Pierpaolo Spettoli
IL CASO L'amministratore delegato Bianchi contesta la proposta dell'assemblea di lega sulla promozione del Carpi


PADOVA - I giochi sono ancora aperti e il Padova è tutt'altro che rassegnato a vedere terminata qui la stagione. Lo ha spiegato l'amministratore delegato Alessandra Bianchi nel commentare la proposta uscita giovedì dall'assemblea dei club di Lega Pro: «Non è stato deciso nulla, ma è stata elaborata una proposta che sarà portata al consiglio federale. Ne aspettiamo le decisioni tenuto conto che c'è stata un'ampia maggioranza su quattro dei cinque punti e invece una posizione tutt'altro che univoca sulla modalità di determinazione della quarta promossa. È vero che ci sono stati ventitré voti a favore del merito sportivo (che premierebbe il Carpi, ndr), ma ce ne sono stati sedici a favore della disputa dei play off tra le società che saranno in grado di giocarli con le dovute condizioni sanitarie e ci sono stati diciassette astenuti. Non è stata nemmeno raggiunta la maggioranza semplice e confido che il consiglio federale prenda in considerazione come su questo punto ci siano posizioni differenti. Siamo ancora fiduciosi di poter giocare e siamo sempre convinti che l'unica vera espressione del merito sportivo sia la vittoria sul campo, ovviamente nel caso in cui il campionato vada avanti perché se il Governo chiude tutto, cambia lo scenario».
LE PROSSIME MOSSE
«Società come Reggiana, Bari e Carrarese hanno già fatto ricorso. Noi non andiamo a contestare la proposta dell'assemblea visto che non è stata una decisione ma, ripeto, è stata formalizzata una proposta. Valuteremo cosa succederà in consiglio federale e in base a quelle che sono le decisioni valuteremo i passi opportuni per tutelare la nostra posizione». Farete ricorso se sarà promosso il Carpi per merito sportivo e non si giocheranno i play off? «Sì, non ci riteniamo tutelati da questo criterio di determinazione della quarta promossa. Se il consiglio federale privilegerà il merito sportivo ricorreremo nelle sedi competenti visto che noi, come tanti altri club, abbiamo dichiarato di poter essere in grado di rispettare i protocolli sanitari e di essere disponibili a giocare. In questo momento non c'è un provvedimento governativo che vieta le competizioni, per cui riteniamo che vada data la possibilità alle squadre di adeguarsi al protocollo e disputare i play off». Che la Bianchi vede anche come un'opportunità: «Possono essere un test importante rispetto ai protocolli. Se ne abbiamo uno e non possiamo testarlo, ci troviamo la prossima stagione a partire completamente al buio. Già questo giustificherebbe la disputa dei play off».
I COSTI DEL PROTOCOLLO
«In assemblea è stata presentata un'analisi dei possibili costi per adeguarsi al protocollo: 100-150 mila euro a club per gestire la fase di allenamento in gruppo chiuso. Noi ci siamo organizzati e siamo pronti a fare tutto nel caso si riparta». Riprenderanno intanto gli allenamenti in forma individuale? «Siamo in grado di farli all'Appiani, ma ci piacerebbe avere un quadro più chiaro per stilare un programma di più ampio respiro». Sui protocolli poi aggiunge: «È auspicabile che tengano conto anche delle particolarità delle diverse leghe, senza pregiudicare la salute. Non solo in rapporto alle partite che auspichiamo ci siano da giocare quest'anno, ma anche in riferimento alla prossima stagione. Non vedo come la Lega Pro possa ripartire fra tre mesi se ora tante squadre sostengono di non essere in grado di adeguarsi al protocollo. Andrà fatta una riflessione, altrimenti ci ritroveremo con le stesse problematiche anche nel prossimo campionato».
RIFORMA
L'ad Bianchi sottolinea: «Questo è il momento di pensare a una riforma del sistema soprattutto per quello che riguarda la Lega Pro che ha il maggiore numero di società e il minore ammontare di risorse economiche. Una riforma dei campionati che vada nella direzione di una sostenibilità del sistema riducendo il numero di club professionistici e creando una rete di club dilettantistici che avrebbero agevolazioni sul piano fiscale».


    

Ultimo aggiornamento: 14:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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