Bambino operato negli Usa, bloccato nel Paese per l'emergenza Coronavirus

Giovedì 2 Aprile 2020 di Michelangelo Cecchetto
Bambino veneto operato negli Usa, bloccato nel Paese per l'emergenza Coronavirus
CITTADELLA -  In questi giorni sarebbero dovuti ritornare in Italia dopo alcuni mesi di permanenza negli Stati Uniti, a Miami, dove sono voltai per far effettuare al loro figlio un delicato intervento chirurgico perfettamente riuscito. Sono invece bloccati in America perchè l'emergenza Coronavirus, che sta colpendo duramente anche gli Usa, ha di fatto bloccato i voli aerei per l'Europa, ma anche perché sarebbe molto, troppo rischioso, far affrontare il viaggio di rientro al loro bambino le cui difese immunitarie sono attualmente carenti. Protagonista della vicenda è la famiglia Zanetti di Cittadella: papà Mirco, mamma Sara Pan ed il piccolo Ray, di quattro anni. Un oceano a dividerli dai parenti in Italia. La loro situazione era già seguita con apprensione, adesso ancora di più: da qualche giorno l'allarme contagio è arrivato anche in Florida.

L'INTERVENTO
La famiglia è in America perché, grazie ad una mobilitazione che ha raccolto 180 mila dollari, è stato possibile per Ray affrontare un primo intervento ortopedico e la fisioterapia per permettergli di ricominciare a camminare. Ha una rara malattia, la neurofibrimatosi con pseudoatrosi tibiale, alla gamba destra. Per curarla sono stati necessari numerosi interventi chirurgici affrontati anche per intervenire sulle complicanze, in totale nove operazioni. Ma nessuno si è dato per vinto, e per primo Ray, esemplare nella volontà di poter vivere normalmente. Dror Paley, unico al mondo specializzato nella correzione degli arti, è il chirurgo che ha eseguito l'intervento nella sua clinica di Miami. La gamba è stata allungata di 5,3 millimetri, Ray cammina con il nuovo tutore e la scarpa con la zeppa. «Adesso stiamo facendo la fisioterapia in casa ed abbiamo fatto l'ultimo incontro con il chirurgo in videochiamata - spiegano i genitori di Ray, che gestiscono un locale a San Giuseppe di Cassola (Vicenza) e per questo la mobilitazione è partita dal Bassanese arrivando al Padovano - Facciamo due sessioni giornaliere, ormai abbiamo imparato bene gli esercizi. C'è da dire che Ray ascolta di più i fisioterapisti, ma la mamma è sempre la mamma. Non vediamo l'ora di rientrare in Italia alla nostra normalità ed al lavoro che ci aspetta». Ma la situazione è complessa. «Anche potendo, è necessario che il viaggio sia sicuro per Ray, dovrebbe essere un volo con misure di protezione sanitaria garantita - continuano Sara e Mirco - Lui sta bene, è contento e felice. L'anno prossimo ci sarà un altro intervento e per 5-6 mesi dovrà tenere il fissatore. La differenza di lunghezza tra le due gambe è di 6,5 centimetri. Se in Italia fossimo stati informati di questa possibilità clinica, Ray sarebbe già in piedi e starebbe già correndo. Ma certo non si può tornare indietro ed affrontiamo un problema alla volta, l'importante è vederlo sereno e felice».

LA SOLIDARIETÁ
I genitori ringraziano tutte le persone che a diverso titolo hanno reso possibile questo risultato e che continuano a supportarli per arrivare alla conclusione del percorso di cura. C'è bisogno ancora del sostegno di molti. Purtroppo l'emergenza sanitaria ha bloccato le manifestazioni in programma per la raccolta di fondi e non si sa quando potranno riprendere per continuare a sostenere la campagna denominata Per il cammino di Ray, appoggiata anche dal presidente della Regione Luca Zaia. Si possono al momento effettuare solo donazioni nel conto corrente intestato a Ray Zanetti nella Banca di Credito cooperativo San Giorgio Quinto e Valle Agno, filiale di San Giuseppe di Cassola. Iban: IT46B 08807 60260017008074923.
Ultimo aggiornamento: 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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