​La festa al parco, un papà positivo: nove alunni a casa

Martedì 15 Settembre 2020
La festa al parco, un papà positivo: nove alunni a casa

PADOVA - Via al nuovo anno scolastico tra ingressi scaglionati e mascherine. Dopo sei mesi di silenzio nelle aule chiuse, ha suonato la prima campanella nelle scuole padovane. Nonostante le rigide regole anti-Covid, i ragazzi sono alla ricerca di un po' di normalità. «Prima di entrare ci hanno radunati fuori da scuola racconta Giulia, 14 anni, in prima superiore all'Istituto tecnico economico Calvi e poi ci hanno chiamati per nome, uno per uno. É stato bello conoscere i miei nuovi compagni di classe, l'emozione è forte». La prima settimana di lezioni parte a orario ridotto. «Il liceo classico Tito Livio è una delle poche scuole che riesce a garantire tutte le lezioni in presenza spiega Matteo, 14 anni, da Roncaglia di Ponte San Nicolò - ci hanno consegnato una circolare di quattro pagine con tutte le regole da rispettare: da come fare merenda, a come salire le scale. Siamo ben disposti, in ogni caso ci sono i bidelli a controllare».

IN CITTÁ
A Padova l'unico problema registrato non ha riguardato alunni e studenti ma i loro genitori che non hanno rinunciato ad ammassarsi, in barba al distanziamento sociale, davanti ai cancelli degli istituti scolastici determinando, in alcuni casi, degli assembramenti. L'assessore alle Politiche scolastiche Cristina Piva ha portato il suo saluto e quello dell'amministrazione comunale alla primaria Manin di via Tre Garofani, alle 3 classi della media Zanella ospitate all'interno del patronato di Sant'Antonino all'Arcella e alla scuola materna statale Il Quadrifoglio in Via Giovanni Sebastiano Bach. «É andato tutto bene ha spiegato Piva ho visto che i ragazzi erano molto contenti di essere tornati a scuola. Anche i più piccoli si sono dimostrati molto ligi nel rispettare tutte le norme anti Covid, a partire dall'utilizzo delle mascherine. Tutte le scuole hanno a disposizione gli spazi per svolgere le loro attività e ho visitato anche delle aule ricavate in palestra e cortili suddivisi per accogliere in tranquillità i gruppi di studenti. Fortunatamente, non abbiamo ricevuto segnalazioni di disguidi o problemi da risolvere».

LA VISITA
Il presidente della Provincia Fabio Bui ha visitato alcune scuole della città e del territorio. «La scuola resterà sempre la più importante palestra di vita in ogni fase della crescita ha detto - se c'è un insegnamento che l'emergenza sanitaria ci lascia è l'insostituibilità delle maestre, dei maestri, delle professoresse e dei professori. Sicuramente dobbiamo investire negli strumenti tecnologici e digitali perché il mondo avanza e tutti ci dobbiamo adeguare, ma i rapporti umani, le lezioni di vita, le amicizie, le piccole vittorie e le piccole sconfitte sono tutti momenti che fortificano e fanno crescere i nostri figli».

L'ALLARME
Intanto è già scattato il primo allarme Covid nella scuola elementare Luzzatto Dina di via Gradenigo. In classe terza sono entrati solo sette bambini su 16, perché il padre di un alunno è risultato positivo al tampone. I genitori di nove bimbi hanno preferito tenerli a casa per precauzione. Un nodo da sciogliere rimane quello delle cattedre vuote, nel padovano mancano ancora centinaia di insegnanti supplenti. «Questa settimana abbiamo previsto tre ore per classe perché siamo in carenza di organico - fa sapere Sandro Zanette, vicepreside del liceo scientifico Ippolito Nievo sono scoperte quattro cattedre di matematica e fisica, più un'altra che si genera per un part-time. Abbiamo organizzato due turni: le prime, seconde e terze entrano dalle 8 alle 11 mentre le quarte e le quinte dalle 11.15 alle 14. Abbiamo pensato anche ad un intervallo doppio, a gruppi, di dieci minuti alla volta. É tutto in divenire, ma siamo pronti a dare il massimo della sicurezza a studenti e insegnanti».

A Prato della Valle si è accesa la protesta della Rete degli Studenti Medi: il movimento studentesco ha affisso fuori dalle scuole decine di poster contro il ministro Lucia Azzolina. «In molti casi la scuola si è dimostrata impreparata ad accoglierci dichiara il rappresentante Danilo Amedei - è stato fatto molto, ma la scuola italiana, da anni sottofinanziata e sovraffollata, non era pronta alla sfida del distanziamento sociale. Classi troppo piccole, linee guida che sono arrivate in ritardo, presidi troppo spesso lasciati soli nel riorganizzare il rientro. Le modalità da scuola a scuola cambiano radicalmente andando ad aumentare le diseguaglianze».

Elisa Fais
Alberto Rodighiero

Ultimo aggiornamento: 14:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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