«Niente ospiti ma solo accoglienza per gli operatori sanitari». Agriturismi, scatta la rivolta

Venerdì 15 Maggio 2020 di Lucio Piva
SUI COLLI La maggior parte degli agriturismi si trova sui colli euganei.

PADOVA - Dura solo qualche giorno il sereno fra gli agriturismi e il Governo. Dopo la rassicurante risposta a domanda frequente pubblicata appena sabato scorso dal sito della Presidenza del Consiglio, con la quale si abilitavano le strutture rurali ad accogliere, al pari degli alberghi, i lavoratori in trasferta ecco il colpo di scena. A determinarlo è un altro responso nel sito governativo, di segno tutto opposto, che smentisce il via libera accolto con grande soddisfazione degli operatori. 
SI TORNA INDIETRO
A pochi giorni dalla possibile riapertura generalizzata degli agriturismi, tutto insomma ritorna come prima. Le 200 strutture padovane potranno quindi solo accogliere i lavoratori della sanità privi di appoggio logistico. Ma non gli altri dipendenti in trasferta. Il dietro front ha scatenato la reazione degli operatori, che parlano di autentico voltafaccia da parte del Governo. «Non è possibile vivere e lavorare in un Paese dove il sabato il Governo dice una cosa sul sito ufficiale e tre giorni dopo viene cambiata è lo sfogo di Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto e titolare dell'agriturismo Monte Sereo a Bastia di Rovolon - Abbiamo aziende che stanno chiudendo, altre che stanno chiedendo aiuto alle banche perché non riescono a pagare le bollette e i fornitori. Non sappiamo se i responsabili di questo voltafaccia siano i politici, o il solito funzionario che fa e disfa per conto suo. Ma in questa situazione gravissima è vergognoso avere a che fare con persone che non sanno quello che stanno facendo o che corrono dietro alle pressioni di turno». 
CONFAGRICOLTURA
Davanti alla smentita affidata alla faq il presidente di Agriturist di Confagricoltura, teme insomma una prova di forza dalla lobby turistica legata agli alberghi, pronti, in una stagione di vacche magre a sottrarre agli agriturismi i pochi ospiti disponibili. Dopo la doccia fredda causata dal dietro front del Governo, non manca cosi il timore di altri colpi bassi. «Non vorrei teme infatti Granata - che fossimo tagliati fuori anche dai fondi di sostegno. Al ministro Belllanova ricordiamo che ci sono anche le aziende agrituristiche da tutelare, fondamentali per il settore primario, di cui ad oggi non abbiamo sentito una parola da parte sua». 
COLDIRETTI
Il malumore per le promesse e le successive smentite caratterizzano anche l'atteggiamento in casa Coldiretti. I vertici padovani dell'associazione non hanno infatti assolutamente gradito i balletto di smentite in cui si è prodotto il Governo, accusato di atteggiamenti che non contribuiscono certo ad assicurare tranquillità e certezze ad operatori duramente provati dalla crisi. «Non è un modo di operare sereno in un momento di emergenza sanitaria spiega infatti Diego Scaramuzza presidente regionale e nazionale di Terranostra dove serve invece chiarezza per continuare a dare servizi alla collettività. Gli agriturismi si sono attrezzati, hanno investito in soluzioni idonee all'accoglienza dei lavoratori, hanno dato ospitalità, oggi si trovano a dover rimettere tutto in discussione». 
Proprio all'avvio della fase 2 che dovrebbe contrassegnare la ripartenza anche degli agriturismi, Coldiretti ha dedicato tempo ed energie per ufficializzare le linee guida necessarie a rendere omogenee le modalità dell'accoglienza. «Tutto questo ha spiegato ancora Scaramuzza - in attesa delle linee guida regionali e dei protocolli Inail per l'accoglienza. Il documento adottato da oltre 600 aziende in Veneto fornisce consigli e indicazioni di carattere generale, sugli spazi comuni e locali, sui collaboratori e fornitori, sulle attività di accoglienza, culturali, ricreative, didattiche, di ristorazione e sull'agri campeggio». 
L'attenzione con cui il documento è stato preparato evidenzia la voglia di ripartire nonostante dati che hanno visto, secondo Coldiretti, l'emorragia di 100mila turisti in meno ed una perdita di 5 milioni di euro a danno delle strutture venete dall'inizio della pandemia. Un motivo in più, per gli operatori, per indurre il Governo ad atteggiamenti più attenti e consapevoli nei confronti delle strutture. Ora alla prese con i disagi di quadro normativo ancora confuso e contraddittorio.
 

Ultimo aggiornamento: 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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