Padova. La coop fallisce e 10 addette alle pulizie lavorano senza percepire lo stipendio

Sabato 22 Aprile 2023 di Alberto Rodighiero
Il presidio

PADOVA - Fallisce la cooperativa e 10 addette alle pulizie dei nidi comunali restano senza stipendio. A denunciarlo è stata ieri Adl Cobas che ha organizzato un presidio davanti a palazzo Moroni. «Siamo di fronte a una situazione incredibile - ha polemizzato Stefano Pieretti del sindacato -. Ad aggiudicarsi l'appalto come capofila è stata la cooperativa Aura che poi ha coinvolto la coop Primavera. In tutto stiamo parlando di 30 lavoratrici. Di queste, 10 fanno capo a Primavera che, però, è fallita e non paga più gli stipendi. Per un po' Aura ha garantito degli anticipi, ora tutto è bloccato».
«Stiamo parlando di lavoratrici con una busta paga da 800 euro al mese, che continuano a lavorare ma non percepiscono nulla - ha rincarato -. Non si capisce come mai Aura, che è la capofila, non provveda ai pagamenti». Durante il presidio davanti al municipio si è presentato anche il sindaco Sergio Giordani che si è detto disponibile ad affrontare la questione con i datori di lavoro. «Purtroppo si tratta di una situazione piuttosto complicata - ha detto l'assessora alla scuola Cristina Piva -.

Ho avuto modo di parlare con i vertici di Aura che mi hanno spiegato che, tecnicamente, non hanno la possibilità di corrispondere il dovuto. La questione però va risolta, dal momento che il Comune ha sempre corrisposto il dovuto, quindi anche la quota che comprende gli stipendi di queste lavoratrici».

In attesa di capire se le addette alle pulizie potranno percepire in tempi brevi i loro stipendi, nidi e scuole materne comunali devono fare i conti con il calo demografico. A marzo sono state pubblicate le graduatorie per le scuole dell'infanzia comunali per il prossimo anno scolastico. Sono pervenute 279 domande su 303 posti disponibili. I posti assegnati sono 266. Non è stato possibile assegnare tutti i posti in quanto per cinque scuole (Cremonese, Il mago di Oz, Sant'Osvaldo, San Lorenzo da Brindisi e Wollemborg) sono pervenute meno domande rispetto ai posti disponibili. Pertanto le domande rimaste in lista d'attesa sono 13. «Come tante strutture in città anche le materne comunali risentono della crisi demografica. Nel complesso i posti richiesti sono inferiori alla disponibilità anche se alcune scuole hanno una lista d'attesa - ha spiegato Piva -. Queste richieste potrebbero essere soddisfatte dell'assegnazione della seconda scelta che verrà presa in esame successivamente». La lista d'attesa riguarda 4 scuole (Bruno Munari, Girotondo, Il girasole, Rossi) per le quali sono pervenute più domande rispetto ai posti disponibili. La percentuale di accoglibilità delle domande è stata del 95,34%. Il calo demografico rischia però di avere conseguenze più ampie. Già a settembre, infatti, è a rischio la formazione di tre prime elementari Non solo. Nel 2026, quando a entrare nel mondo della scuola saranno i bambini nati nel 2020, l'anno dello scoppio del Covid, le classi a rischio potrebbero essere addirittura 8. 

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci