PADOVA - Da una parte i no green pass che urlano contro la “dittatura sanitaria”. Dall’altra gli avventori dei bar, che per entrare mostrano il “certificato verde” e quasi applaudono polizia e carabinieri quando si presentano nei locali e scovano i “furbetti”.
Dopo il Geron, ora chiude pure il Roxy bar: positiva la titolare non vaccinata
Per quanto riguarda il centro storico, venerdì sera la polizia ha controllato 156 persone in 5 diversi locali: 125 clienti e 31 dipendenti che sono risultati tutti regolarmente muniti di green pass, ad eccezione di un 22enne, pizzicato seduto a un tavolino interno pur non avendo il documento. Per lui è scattata la multa mentre la posizione del titolare del bar è ancora al vaglio per capirne l’eventuale responsabilità. Nel locale, appena fuori dalla zona delle piazze, erano presenti altri 49 clienti. Secondo la polizia è verosimile ritenere che il 22enne senza green pass, dopo aver fruito di una consumazione in piedi al bancone - come gli sarebbe consentito -, approfittando di un momento di confusione e distrazione, si sia seduto al tavolo, dove è stato poi sorpreso dai poliziotti. Durante le operazioni della polizia tutti sono stati collaborativi e particolarmente entusiasti dell’operato, mostrando vivo apprezzamento per i controlli, vissuti come un momento di sicurezza e tutela della salute.
LE VERIFICHE
Le multe per i trasgressori sono salate. Vanno da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia del cliente. E in caso di violazione reiterata per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni. Oltre alla verifica della certificazione verde, i controlli dei Nas e della polizia di Stato hanno riguardato anche la corretta applicazione delle restanti misure di contenimento alla diffusione pandemica, dall’uso delle mascherine, alla distanza interpersonale. E pure in questo senso i clienti e i gestori si sono rivelati collaborativi.
Il nuovo questore, Antonio Sbordone, si sta rivelando particolarmente attento al tema del rispetto delle normative anti-Covid. Pugno duro contro i “furbetti”, ma anche - come da indicazioni del Viminale - nei confronti di chi viola le prescrizioni per le manifestazioni contro il Green Pass. Tanto che per la manifestazione organizzata a mo’ di festa, con tanto di palco, al Parco Europa, sono già una cinquantina le multe in arrivo ai primi identificati tra i partecipanti assembrati senza distanze di sicurezza e mascherine.
NON SOLO BAR
I carabinieri del Nas in questi giorni sono impegnati anche nel controllo degli studi medici privati e dei medici di base un po’ in tutto il Padovano. Da agosto ad oggi sono stati 95 (17 reintegrati) i medici sospesi perché hanno scelto deliberatamente di non rispondere all’obbligo vaccinale anti covid per motivi professionali. Nei loro confronti i Nas hanno iniziato infatti una serie di controlli a campione per verificare che davvero questi medici e sanitari non professino a contatto con il pubblico. Molti di questi lavorano all’interno delle strutture pubbliche delle Asl o degli ambulatori, ma ci sono anche tanti liberi professionisti con più studi privati sul territorio. Per questo motivo è fondamentale verificare che realmente venga rispettato l’obbligo di non lavorare a contatto con i pazienti.