PADOVA - «Per il mio compleanno non avrei potuto ricevere regalo più bello. Ora io e la mia famiglia possiamo cominciare a lasciarci alle spalle l’incubo vissuto in questi due anni». L’arresto di Vladic Paicu non ha lasciato indifferente il conte Antonio Caudullo, che il 33enne moldavo se l’è trovato faccia a faccia, con una pistola puntata addosso, per due volte nel giro di due giorni. E sollevato è anche l’83enne Paolo Piotto – vittima con la moglie della brutale aggressione in via Asiago alla Mandria – per il quale però non c’è spazio per la contentezza a fronte del trauma con cui la coppia ancora oggi sta facendo i conti.
Il ricordo
«Per due anni ho vissuto con lo spettro di quel che è successo – racconta il conte Caudullo – Trovarsi con due pistole puntate alla testa, sequestrati in casa propria... sono sensazioni che non si possono dimenticare. E non lo nego, dopo quei fatti ho installato un sistema d’allarme degno di una banca». Il nobiluomo di origine siciliana (nipote di Tano Cutelli, storica prima voce di Mickey Mouse) è stato rapinato due volte in due giorni consecutivi a fine luglio di due anni fa nella sua villa in via Palestro. Due episodi che oggi vengono ricondotti alla mano del 33enne Paicu. «Domani (oggi, ndr) è il mio compleanno – spiega il conte – Quando ho ricevuto la telefonata che mi informava dell’arresto ho capito che non potevo avere un dono migliore. Ricordo tutto di quei giorni terribili. Ricordo quando mi hanno fermato in garage, quando mi hanno imbavagliato e legato. Ho detto loro “Vi prego allentate il bavaglio, sono stato operato al cuore, potrei morire”. Non era vero, ma è servito per tenerli buoni. Gli ho anche detto che non avrei fatto denuncia per cercare di rabbonirli, gli ho consegnato dei contanti e un orologio di grande valore». Caudullo colleziona orologi, ma i più preziosi li custodisce in banca.
La paura
«Non possiamo dire di essere contenti o scontenti, purtroppo stiamo ancora facendo i conti con il dramma che ci ha travolti – spiega invece l’ex farmacista Paolo Piotto – Episodi come quello toccato a noi ad agosto lasciano tracce indelebili. Quando l’inchiesta sarà chiusa definitivamente magari ci sentiremo più tranquilli e pronti a commentare la situazione, ma al momento siamo ancora molto scossi». Piotto nell’aggressione di via Asiago aveva rimediato ferite con 20 giorni di prognosi. Altrettanti ne erano toccati alla moglie, percossa con pugni e sberle su viso e capo. Anche la donna, che aveva già qualche problema di salute, è stata dimessa dall’ospedale, ma superare il trauma resta difficile. «Che dire? Il fisico guarisce ma, dopo drammi del genere, la psiche resta scossa per sempre» chiude Paolo.