I contagi non si arrestano, un positivo anche all'Università: scatta lo screening per tutti i dipendenti

Venerdì 24 Luglio 2020 di Elisa Fais
Un positivo in università a Padova
PADOVA - Dopo il Maap, il corriere Sda di Limena e la stamperia di libri di Padova, l'allarme Coronavirus scatta anche all'università. Una persona che ha frequentato Palazzo Storione (in Riviera dei Ponti Romani, di fronte alla Prefettura) è risultata positiva dopo aver accusato febbre e difficoltà respiratorie. Mercoledì 22 luglio personale specializzato ha provveduto a sanificare tutti gli ambienti dell'edificio di cinque piani, dove ci sono l'ufficio stage e altri uffici amministrativi dell'ateneo. Il palazzo ha riaperto le porte già da ieri mattina, giovedì 23, anche se la maggior parte del personale, circa 370 persone, sta lavorando in regime di smart working e non risulta quindi presente in sede.
E' già iniziata la campagna di screening per i trenta dipendenti che hanno lavorato all'interno degli uffici nell'ultima settimana, alcuni saranno sottoposti a tampone nel corso della giornata di oggi. I dipendenti potranno tornare al lavoro in sede solo dopo aver ricevuto l'esito del tampone, qualora sia negativo. La direzione dell'Ateneo ha inviato una mail a docenti e studenti per invitare a sottoporsi al test nel caso in cui avessero avuto un contatto stretto con i dipendenti di Palazzo Storione. 

I NUMERI
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 25 nuovi casi in provincia di Padova. L'ultimo bollettino emesso da Azienda Zero, infatti, fa salire il numero complessivo a 4.165 dall'inizio dell'emergenza. I positivi sono 215, undici in più rispetto all'altro ieri mentre i guariti arrivano a quota 3.630. I pazienti ricoverati nel reparto di Malattie infettive in Azienda ospedaliera scendono a 15. Solo un caso critico è tenuto sotto stretta osservazione dal personale della terapia intensiva: si tratta del 58enne imprenditore agricolo di Borgo Veneto. La catena del contagio nel padovano non si arresta, ma arrivano rassicurazioni da parte del direttore generale dell'Azienda ospedaliera.
«In piena crisi avevamo 200 ricoverati e 40 pazienti in rianimazione dichiara Luciano Flor - oggi abbiamo meno di 20 malati e uno in rianimazione. Non abbassiamo la guardia, ma possiamo dire di esser più sereni rispetto a qualche settimana fa. Non è certo qualche sporadico focolaio che ci fa preoccupare: siamo pronti a gestirli tutti con grande decisione e fermezza. Si tratta di cluster delimitati, sui quali siamo in grado di intercettare tutti i contatti. Non è come qualche mese fa che c'era un'epidemia diffusa. Mi pare che fare allarmismo sia fuori luogo». In questo momento si trovano in isolamento domiciliare 411 persone, di cui sette con sintomi: se ne contano 78 in più nelle ultime 24 ore. «Su cinquemila tamponi qualche mese fa trovavamo cento positivi continua il dg Flor - oggi ne abbiamo meno di dieci. L'attenzione è alta, ma siamo ragionevolmente ottimisti». 

I FOCOLAI
Sono 31 i casi positivi individuati tra i dipendenti del centro logistico Sda di Limena, uno in più rispetto mercoledì. Stabile a undici il numero di contagi all'interno della Clesp, azienda padovana che distribuisce libri. Sette invece i casi secondari, contatti stretti dei lavoratori della stamperia. Ieri al mercato ortofrutticolo di corso Stati Uniti sono stati effettuati altri 200 tamponi a facchini e collaboratori c'è attesa per i risultati. Per ora i positivi rimangono 13. L'Ulss 6 Euganea intanto ha trovato altre tre persone positive legate alla cerimonia funebre dello scorso 4 luglio: sono 27 i contagi nella comunità camerunense. Per quanto riguarda le case di riposo, si contano otto positivi alla Moretti Bonora di Camposampiero, tre all'Ira di Padova e uno alla Beggiato di Conselve. 
Ultimo aggiornamento: 13:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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