Consumi, anno nero: persi 137 milioni. Cassa integrazione, chiusure e lockdown: reddito eroso del 2,1% La tabella

Lunedì 28 Giugno 2021 di Iris Rocca
Consumi, anno nero: persi 137 milioni

I NUMERI
PADOVA Da un lato le chiusure imposte alla propria attività economica o la cassa integrazione, che hanno eroso il reddito di molte persone.

Dall'altro, le limitazioni a muoversi, viaggiare, svolgere molti dei consueti passatempi. Anche a Padova la pandemia ha inciso sulle possibilità e sulla propensione di spesa. Non stupiscono, dunque, i dati negativi pubblicati da Findomestic, nell'inquadrare il Veneto tra le vittime della crisi dei consumi che ha colpito tutto il Paese, anche nel settore dei beni durevoli. A meravigliare è, piuttosto, la misura, ovvero il fatto che la regione abbia segnato il secondo passivo più pesante nel quadro nazionale, dopo la Lombardia. E Padova non fa eccezione.


LA STATISTICA
Secondo l'Osservatorio della banca del gruppo BNP Paribas Personal Finance realizzato in collaborazione con Prometeia, in Veneto i consumi di beni durevoli nel 2020 hanno subìto una perdita di 738 milioni di euro, passando da 6,595 miliardi a 5,857 miliardi con un calo dell'11,2%, un punto in più rispetto alla media italiana. Il dettaglio sulla provincia di Padova, ha evidenziato come il reddito pro capite dei cittadini sia scivolato a 21.619 euro con un'erosione del 2,1%.


I CONFRONTI
Ha, però, riportato una dinamica migliore rispetto alla media veneta (-10,6%), sul fronte della spesa familiare destinata a beni durevoli, dove la città si è comunque piazzata sul podio regionale, dietro a Verona e alla pari con Vincenza, con 2.885 euro per famiglia. Nel 2020, infatti, i padovani hanno acquistato beni durevoli per un valore complessivo di 1,286 miliardi con una perdita di 137 milioni rispetto al 2019.


IL MERCATO
Nei diversi segmenti di mercato affrontati, a segnare il cambio di passo maggiore in termini negativi, sono le performance legate al mercato dell'automobile, quello più consistente per volume di spesa. Se gli acquisti di autovetture nuove, infatti, hanno registrato un -17,4% a fronte di una spesa di 317 milioni, comunque superiore al -18,1% regionale, anche il comparto dell'usato è diminuito del 13,4% riflettendo una spesa di 311 milioni, migliore del -15,4% segnato dal Veneto in toto. Stesso andamento per il segmento dei motoveicoli, altrettanto in forte contrazione, che ha toccato il -10,8% regionale e l'11% nella provincia patavina, scendendo a 25 milioni di euro di spesa.


GLI ALTRI BENI
L'andamento sfavorevole ha avuto le medesime ripercussioni anche sull'arredamento, con un -12,1% di spesa per 237 milioni, e sulla telefonia (-2,5% per 85 milioni). Nell'annus horribilis scandito dai ritmi e dalle conseguenze della pandemia, a dare segnali di espansione sono stati pochi settori, quelli per lo più legati alla trasformazione tecnologica della casa, come l'elettronica di consumo (+5,7% per un mercato da 34 milioni), gli elettrodomestici (+6,3% a quota 92 milioni), ma soprattutto, a fare la parte del leone, l'IT, ovvero l'information technology, con addirittura il +22,6%, toccando i 49 milioni di euro di spesa.


IL COMMENTO
«In un anno segnato dalla pandemia, - ha commentato il responsabile dell'Osservatorio Findomestic, Claudio Bardazzi - le famiglie venete hanno comunque speso in media quasi 2.800 euro in beni durevoli, risultato che colloca la regione al terzo posto nella graduatoria italiana, dietro a Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Il reddito pro capite, però, arretra di oltre due punti percentuali, con una variazione negativa più marcata rispetto alla media del Nord-Est e alla media nazionale».
 

Ultimo aggiornamento: 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci