Luisa uccisa da un malore. Il marito scrive un biglietto e si toglie la vita: «È morta, la seguo»

Giovedì 9 Giugno 2022 di Michelangelo Cecchetto
Giustino e Luisa, trovati privi di vita nella loro casa a Galliera
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GALLIERA VENETA - «Lei è morta, voglio morire anch'io». Queste parole ha scritto su un biglietto Giustino Testa. Poi si è steso sul letto matrimoniale a fianco dell'amore della sua vita, Luisa Ciaburri. Sono morti entrambi, ma la scoperta dei cadaveri è avvenuta solo molti giorni più tardi. Ieri mattina, 8 giugno, sono stati trovati privi di vita nell'appartamento di 50 metri quadrati di proprietà del Comune, al primo piano del Residence Bellavista al civico 40/A di viale Venezia a Galliera, dove vivevano da un anno. È stato l'odore che alcuni vicini hanno cominciato a sentire già giovedì scorso che, diventato sempre più intenso, ha fatto scattare l'allarme. Le prime ipotesi investigative ritengono che Luisa sia morta per cause naturali e che Giustino si sia ucciso, probabilmente ingerendo dei farmaci.

A chiarirlo saranno le autopsie, disposte dall'autorità giudiziaria che sul duplice decesso ha aperto un fascicolo.

L'ALLARME

Sono stati i vigili del fuoco ad aprire la porta blindata e a entrare per primi. In casa tutto era in ordine, i corpi erano nel letto in avanzato stato di decomposizione, senza segni di violenza. Come sono morti marito e moglie? Il pubblico ministero Benedetto Roberti ha disposto le autopsie. Una prima ricognizione fa presumere che i decessi siano avvenuti almeno 18 giorni fa e non ci sono elementi tali da pensare ci sia stata l'azione di terze persone. Nella stanza sono stati trovati molti farmaci. Considerato il messaggio, la principale ipotesi è che la donna sia mancata per cause naturali e il marito abbia così deciso di dire addio alla vita. Non è totalmente esclusa nemmeno l'ipotesi che Giustino possa aver in qualche modo provocato anche la morte della compagna, che assisteva in tutto poiché lei era allettata. Insomma, gli esami autoptici chiariranno la dinamica della morte dei coniugi.

LE VITTIME

Vivevano in simbiosi Giustino, 69 anni, e Luisa di 67. Non avevano figli e neppure parenti. I vicini vedevano solo e sempre lui, diceva che la moglie era inferma: tre anni fa era caduta rompendosi un femore, ma si era ripresa. Sta di fatto che da casa non usciva mai. Originaria della Lombardia, la coppia era arrivata a Galliera 20 anni fa abitando in varie case, conducendo una vita sempre molto riservata. Una sorta di auto isolamento. Giustino Testa lavorava nell'azienda Torresani di Paderno Dugnano (Mi) che fabbricava impianti per la produzione di pasta fresca. Negli anni '90 è stata acquistata dall'azienda Pavan di Galliera: lui e la moglie vennero così in Veneto. Lui magazziniere nella divisione Mapimpianti, la moglie casalinga. La coppia non ha mai creato una rete di relazioni, poi lui ha avuto un momento di forte depressione tant'è che è stato prepensionato. Vivevano con la pensione di lui, ma quando la quotidianità si è fatta complessa, si è attivata la rete dei servizi sociali. Lui due anni fa aveva tentato di togliersi la vita due volte.

IL RICORDO

Era comunque Giustino a provvedere a tutto il necessario per la coppia. Spiega il sindaco Italo Perfetti, accorso immediatamente sul posto e molto colpito dall'accaduto: «Per quanto gli era accaduto, Giustino era seguito dai servizi sociali ai quali sapeva di potersi rivolgere quando ne sentiva la necessità. L'assistente c'è due volte a settimana. La coppia aveva dei sostegni economici, poi un anno fa ha chiesto la disponibilità di un alloggio comunale non potendo sostenere più il costo dell'affitto della casa precedente. Sono entrati così in uno dei nostri appartamenti in viale Venezia, pagavano 150 euro anziché 500. La nostra disponibilità indica il primo cittadino c'è sempre stata. L'altro ieri siamo stati contattati da alcuni residenti per il forte odore. Si pensava venisse dall'abitazione a fianco di quella della coppia, dove abita una signora sola. Abbiamo contattato la figlia chiedendo di andare a controllare. Ci ha detto che era tutto in ordine, così è stata inviata la polizia locale che ha lanciato l'allarme non ricevendo risposta dalla coppia». L'appartamento non è stato sequestrato. Si attende ora che venga fissata la data dell'autopsia.

Ultimo aggiornamento: 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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