Assemblea degli industriali, c'è la fusione: nasce Confindustria Veneto Est, la seconda più grande d'Italia

Lunedì 28 Novembre 2022 di Redazione Web
Giorgia Meloni apre l'assemblea che sancisce la nascita di Confindustria Veneto Est

PADOVA - Fusione avvenuta tra le Confindustrie di Venezia e Rovigo con Padova e Treviso. Lo ha comunicato il presidente di Assindustria Veneto Centro, Leopoldo Destro, anticipando l'inizio dell'assemblea congiunta di Assindustria Veneto Centro e Confindustria Venezia Rovigo, che si apre questo pomeriggio, 28 novembre, al centro congressi della Fiera di Padova. «L'assemblea costitutiva di Confindustria Padova Treviso, e Venezia e Rovigo, all'unanimità ha sancito la nascita di Confindustria Veneto Est. C'è grande orgoglio e soddisfazione» ha detto Destro, commentando il risultato della consultazione delle due assemblee in forma privata. «Nasce un soggetto importante nel nostro territorio, e a livello nazionale». ha concluso. Ad aprire l'assemblea è stata, in collegamento video, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Per dimensioni e rilevanza, è la seconda Associazione territoriale del Sistema Confindustria, con 5.000 imprese associate e 270.000 addetti. Rappresenta una metropoli di fatto con 3 milioni di abitanti, che genera 96 miliardi di Pil, 32,5 miliardi di export, il 55% del valore aggiunto manifatturiero del Veneto e il 6,8% di quello nazionale (27 miliardi nel 2021), dando così concreta attuazione al vertice veneto del nuovo Triangolo industriale, con Milano e Bologna metropolitane, nel cuore dell’Europa. L’Accordo di integrazione è stato sottoscritto dai presidenti, Leopoldo Destro di Assindustria Venetocentro e Vincenzo Marinese di Confindustria Venezia-Rovigo davanti alla platea di imprenditori. La governance e la struttura organizzativa di Confindustria Veneto Est saranno efficaci e pienamente operative dal 1 gennaio 2023. Il progetto di integrazione tra le due Associazioni aveva preso avvio nel 2019. È proseguito in modo partecipato e condiviso, con i lavori della Commissione Paritetica (temporaneamente sospesi causa pandemia), la conferma del mandato assembleare ai Presidenti alla prosecuzione del Progetto, la firma del Protocollo preliminare di aggregazione (gennaio 2021).

Bonomi: «Basilare aumentare la produzione nazionale di gas»

Per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi «il tratto distintivo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni è l'essere coerente e mantenere la parola. Sono certo quindi, quando afferma che vuole confrontarsi con i corpi intermedi, e in particolare con Confindustria, nel merito della strategia di politica industriale, che organizzerà a breve un incontro per un confronto approfondito a questo riguardo» E sui primi provvedimenti del Governo ha ribadito: «è stato positivo mettere tutte le risorse disponibili sul caro energia per famiglie e imprese». Secondo lui «è basilare aumentare la produzione nazionale di gas. Per l'anno prossimo è difficile dire cosa accadrà, ci sono molte variabili in campo, ma ci sarà un rallentamento. Non ci saranno a disposizione molte risorse - ha sottolineato - è stato deciso di mettere tutte le risorse disponibili sul caro energia, 21 miliardi di euro a copertura del primo trimestre. Se però dovesse proseguire la guerra in Ucraina o ci fosse ancora mancanza di gas le cose potrebbero complicarsi. È fondamentale quindi aumentare la produzione nazionale di gas per avere quantità di gas a prezzi calmierati da poter fornire alle imprese e alle famiglie».

Destro: «Resistere, evolvere, ricostruire»

«Le crisi che hanno colpito duramente le nostre imprese e la nostra regione richiedono di resistere, di evolvere e ricostruire - ha continuato Destro - Richiedono l’ambizione di costruire un futuro comune. Oggi possiamo e dobbiamo farlo insieme, dando concreta attuazione a quell’unica realtà allargata metropolitana di 3 milioni di abitanti nel Veneto orientale, vertice del nuovo triangolo industriale con Milano e Bologna metropolitane nel cuore dell’Europa. Una realtà capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio in un’ottica integrata, volta ad accrescere la capacità competitiva delle nostre imprese, contribuendo alla crescita del Veneto e dell’Italia.

Di giocare una partita più incisiva in fatto di rappresentanza, anche in Europa, e nella competizione internazionale tra grandi aree metropolitane per attrarre giovani, multinazionali, capitali finanziari, intelligenza e cultura».

Marinese: «Ci attendono sfide importanti»

Obiettivo raggiunto, quindi. «Con la nascita di Confindustria Veneto Est, nascono sfide importanti, che riguardano il territorio, le nostre imprese, i nostri cittadini. Riguarda un'idea di sviluppo che dobbiamo avere, di un'area metropolitana, di una grande metropoli che si candida ad essere competitor di altre metropoli», così il presidente di Confindustria Venezia, Vincenzo Marinese. «I prossimi due saranno anni difficili. Le nostre imprese stanno per rimborsare i debiti contratti nel periodo del Covid, 250 miliardi, a cui si aggiungono 226 miliardi di Pnrr da restituire in trent'anni. Non si tratta di pessimismo, ma di realismo - ha aggiunto Marinese - Ci aspetta una progettualità spinta. Dobbiamo aggregare i nostri servizi, dobbiamo trasmettere ai giovani l'idea che lavorare è bello, che aver successo non significa guadagnare, per forza, ma significa fare ciò che piace».

Zaia: «Puntare all'economia di scala»

«Oltre 86 miliardi di fatturato è dire quindi quasi metà del Pil del Veneto da questa aggregazione, è un segnale perché punta all'economia di scala, a razionalizzare ed è un segnale che anche il pubblico dovrebbe cogliere». Queste le parole del presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine dell'assemblea degli industriali. «È fondamentale mettere in atto economie di scale, per risparmiare ed essere più efficienti. È inutile parlare ancora della polemica della Patreve - aggiunge - dato che di fatto l'area metropolitana ideale del Veneto è il Veneto e questo lo dimostra, Abbiamo altre aggregazioni importanti dal punto di vista industriale che sono Vicenza, Verona e poi ovviamente su Belluno». Ai giornalisti che hanno fatto presente che forse si sono persi 20 anni dalla famosa idea della Pa-Tre-Ve, Zaia ha replicato che «non si è perso nulla, sono vent'anni nei quali il Veneto è cresciuto, in cui le imprese si sono ammodernate, abbiamo lasciato l'era analogica alle spalle e siamo entrati a pieno titolo nell'era digitale, il Veneto di oggi non è quello di 20 anni fa. La metropolitana di superficie è uno dei tanti progetti, adesso stiamo parlando di alta velocità e alta capacità e l'ammodernamento di tutta la rete di collegamenti. Vent'anni fa non c'era la Pedemontana che era un sogno, oggi è realtà noi nel 2023 la chiudiamo tutta la partita della Pedemontana sono 94 km e mezzo di infrastrutture che tocca 36 comuni e molte altre opere ancora. Investire sulla metropolitana di superficie che è una delle strategie significa abbattere passaggi a livello, riammodernare l'asse viario su ferro e noi abbiamo fatto la nostra parte ammodernando il parco macchine, il Veneto ha i treni con l'età media più giovane d'Italia, abbiamo investito molto».

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Ultimo aggiornamento: 19:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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