Padova. Genitori no mask condannati per la calunnia contro i vertici scolastici: dovranno risarcirli

Mamma e papà avevano denunciato la dirigenza per l'obbligo di mascherina nei confronti del figlio

Giovedì 30 Marzo 2023 di Marco Aldighieri
Genitori no mask condannati

PADOVA - I genitori no mask, ieri nel tardo pomeriggio, davanti al Gup Domenica Gambardella in rito abbreviato sono stati condannati a un anno e 4 mesi a testa, con la sospensione della pena, per il reato di calunnia nei confronti della dirigente, del vicepreside e del coordinatore della classe seconda media della scuola Petrarca frequentata, all'epoca dei fatti, dal figlio. Inoltre erano anche accusati di falso. Dovranno risarcire le tre vittime con 10 mila euro a persona. Il pubblico ministero Maria D'Arpa, titolare delle indagini, aveva chiesto una condanna a due anni e quattro mesi.

L'iter processuale

Mamma e papà nel dicembre 2020 avevano denunciato i tre dirigenti della Petrarca accusandoli di violenza privata, maltrattamenti e altri reati per l'obbligo da parte del ragazzino di indossare la mascherina chirurgica durante le lezioni. La situazione ha però finito per capovolgersi e a trovarsi imputati sono stati gli stessi genitori. Insieme a loro sono finiti nei guai anche quattro medici con il cui aiuto hanno ottenuto dei certificati medici falsi per garantire l'ingresso a scuola del ragazzo senza mascherina. E così madre e padre sono stati accusati di calunnia e di falso insieme ai camici bianchi di Milano, Padova, Roma e Palermo (posizioni poi stralciate). La coppia, difesa dall'avvocato Emanuele Fragasso, ha fatto sapere che contro questa sentenza presenterà ricorso in Appello. Il magistrato, davanti al Gup, ha ripercorso e contestato le lamentele presentate dai genitori alla scuola, laddove sostenevano che il ragazzino venisse discriminato e maltrattato. La preside invece, come ha dimostrato la sentenza, ha sempre rispettato tutti i protocolli previsti dalla situazione e si è anche confrontata con degli esperti. Concetta Ferrara, difesa dall'avvocato Massimo Cosenza, ha così commentato: «Giustizia è stata fatta. Sono molto contenta e molto soddisfatta del risultato. In un momento in cui c'erano mille morti al giorno, con i medici impegnati ad arginare un problema mondiale, ci siamo trovati di fronte all'arroganza di certi soggetti.

Non è tanto per i diecimila euro, ma è una questione di principio. È stata una vittoria esemplare. Raramente si vedono dei risarcimenti così alti per una calunnia».

La vicenda

I genitori avevano presentato la denuncia in Procura e chiesto i danni in sede civile. Secondo loro il figlio, sofferente di importanti patologie respiratorie, non poteva indossare in classe la mascherina chirurgica, ma solo la visiera in plexiglass. Aveva potuto seguire le lezioni in Dad (didattica a distanza), ma per i genitori in questo modo è stato isolato dai compagni e non gli è stata garantita una regolare frequentazione. Papà e mamma per dimostrare le patologie del figlio nei giorni 23 novembre, 19 dicembre e 20 dicembre 2020 hanno prodotto alla scuola quattro certificati medici di altrettanti dottori che diagnosticavano asma e bronchite. I quattro dottori non hanno mai visitato lo studente e i certificati sono infatti stati considerati non idonei. 

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