Show imperdibile alla Kioene Arena di Padova: arrivano i The Cure

La scaletta spazierà tra i classici della quarantennale carriera e i nuovi pezzi. Non potrà mancare l'inno alla fanciullezza sfuggente per eccellenza, la celebre "Boys Don't Cry"

Martedì 1 Novembre 2022 di Paolo Braghetto
The Cure in concerto alla Kioene Arena

PADOVA - Dopo il successo annunciato per lo show con tutto esaurito degli americani OneRepublic dell'altra sera, un'altra band icona della musica mondiale, i The Cure, si appresta a salire giovedì sul palco della Kioene Arena di Ponte di Brenta per la gioia dei fan di tutte le età. Nelle ultime ore sono stati venduti anche gli ultimi biglietti disponibili. Sei anni dopo l'ultimo tour europeo il gruppo rock britannico che ha venduto oltre 30 milioni di dischi torna in Italia con un nuovo spettacolo che prende il nome dall'ultimo album "Song of a lost world", seguito ideale di 4:13 Dream di 14 anni fa. La scaletta spazierà tra i classici della quarantennale carriera e i nuovi pezzi; tra questi il primo estratto del 14° disco pubblicato di recente, il malinconico "Alone" e "Endsong", e poi "Closedown", "A Night Like This", "Lovesong", "Trust", "Burn", "Fascination Street".

Non potrà mancare l'inno alla fanciullezza sfuggente per eccellenza, la celebre "Boys Don't Cry".

46 anni di storia

Il fondatore e leader Robert Smith (voce e chitarra) sarà accompagnato da Simon Gallup (basso), Jason Cooper (batteria), Roger O'Donnell (tastiere), Reeves Gabrels (chitarra). La formazione è nata nel 1976 in piena esplosione del new wave e la composizione dei membri è variata più o meno regolarmente nel corso degli anni, comprendendo da un minimo di due fino a un massimo di sei musicisti. I Cure hanno raggiunto l'apice del successo negli anni Ottanta con i tormentoni "Close to me" e soprattutto "Lullaby" e i relativi video emozionali e l'album "Pornography", tuttavia l'anima primaria, che in ogni esibizione trova sempre uno spazio speciale, deriva dal periodo cupo della cosiddetta fase gotica contraddistinta dai brani antecedenti ai successi planetari come "A Forest", "One Hundred Years" o "Play for Today".

La creatività di Smith nello scrivere i testi è stata ispirata da noti autori letterari e si può riscontrare in molte canzoni: Albert Camus (Killing an Arab), Charles Baudelaire (How Beautiful You Are), Franz Kafka (At Night), Dylan Thomas (Birdmad Girl), Samuel Taylor Coleridge (A Foolish Arrangement), Percy Shelley (Adonais). Noti per i loro comportamenti spesso fuori dagli schemi, i Cure hanno influenzato la cultura di massa, ad esempio nel cinema con i film "Boys don't cry" e "Just like Heaven"; il frontman Smith è riconoscibile nel protagonista impersonato da Sean Penn di "This must be the place" del regista italiano Paolo Sorrentino ed è stato pure guest star del popolare cartone animato Usa South Park.

«Diventerà più oscuro»

Altra curiosità, quando Robert ha deciso di tagliare i caratteristici capelli arruffati e cespugliosi la notizia è stata inserita dai media tra i 100 momenti più scioccanti nella storia del rock. «Penso sia la cosa migliore che abbiamo mai fatto - ha confessato la 63enne voce originaria di Blackpool - ci sono un sacco di canzoni che sono difficili da cantare, ed è anche per questo che ci abbiamo messo tanto. È piuttosto implacabile, attirerà l'hardcore del nostro pubblico; diventerà più oscuro, più simile a "Disintegration" che a "Head On The Door"». Registrato durante gli anni del Covid il disco ha subito dei ritardi inevitabili. «É stato un periodo tormentato: sono stato più privilegiato di tanti altri, ma quello che è successo mi ha colpito comunque. Ho perso un'intera generazione di parenti nel giro di un anno, qualcosa che sicuramente ha influenzato il disco». Ad aprire l'attesa serata alla Kioene Arena sarà la band scozzese post punk e indie rock The Twilight Sad.

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