Elezioni comunali 2022: sfida al sindaco Giordani, un candidato civico per la Lega

Martedì 24 Novembre 2020 di Gabriele Pipia
Il sindaco Sergio Giordani

PADOVA - La lunga partita a scacchi è iniziata. La politica padovana guarda già alle elezioni comunali del 2022: a microfoni accesi nessuno si sbilancia e tutti raccontano che «è ancora troppo presto per parlare di nomi», ma sottotraccia i protagonisti in gioco iniziano a fare le prime mosse. Se il centrosinistra pende dalla labbra di Sergio Giordani e aspetta solo che il sindaco annunci ufficialmente la propria ricandidatura, sulla sponda leghista il percorso che porterà alle urne è iniziato proprio in questi giorni. I contatti sono stati avviati con Fratelli d’Italia e - più velatamente – anche con una parte della componente centrista che sostiene la maggioranza. La volontà è quella di trovare un candidato civico, come lascia intendere oggi il segretario Matteo Salvini nell’intervista a pagina 11 del fascicolo nazionale. 
Il primo tassello l’ha messo lo stesso Salvini lo scorso 29 settembre, quando si è presentato all’hotel Monaco di Venezia per incontrare il direttorio della Liga Veneta, i commissari provinciali del partito e i neoeletti consiglieri regionali. «Iniziamo a ragionare sul candidato giusto per Padova» è stato l’invito del leader, seguito da una considerazione: «In questo momento i nostri profili vincenti per le grandi città sono soprattutto quelli di personalità civiche. Guardate Brugnaro a Venezia». 
Nei giorni scorsi la Lega ha avviato le prime manovre: con Fratelli d’Italia c’è un filo diretto, mentre in questo momento Forza Italia sta più alla finestra. Nelle prossime settimane sono previste anche riunioni di persona. Contatti frequenti - per ora solo telefonici - ci sono stati negli ultimi dieci giorni anche tra alcuni consiglieri leghisti e alcuni componenti di “Io amo Padova” (l’associazione centrista legata alla Lista Giordani). Nessun dialogo, per ora, con l’area che fa riferimento a Maurizio Saia, ex assessore di Bitonci e oggi presidente del Maap. 
Creare una coalizione compatta che abbracci tanto la destra quanto l’area moderata-centrista è il primo obiettivo della Lega, ma il vero nodo da sciogliere sarà quello del candidato sindaco. Nelle chat dei militanti attualmente continuano a girare due nomi di figure civiche già emerse negli ultimi mesi. Il primo è quello del professor Ludovico Mazzarolli, docente di diritto costituzionale all’università di Udine, ex presidente di Busitalia nominato dall’allora sindaco Bitonci. Il secondo è quello di un docente del Bo (sempre di diritto costituzionale) di grande fama: quel Mario Bertolissi già membro della delegazione trattante per l’Autonomia del Veneto. 
Più difficile, anche alla luce delle ultime parole di Salvini, immaginare come candidato sindaco un “big” padovano del partito. Le ipotesi riguardano principalmente Roberto Marcato, Andrea Ostellari e Fabrizio Boron ma in questo momento la priorità resta quella di trovare un civico vicino alla Lega. «Più che un professore universitario c’è la volontà di trovare un imprenditore. Una figura speculare a quella di Giordani» spiega un militante padovano di lungo corso impegnato in questi giorni a tessere la tela delle relazioni. La mente torna al modello veneziano di Luigi Brugnaro ma anche a un manager come Marco Bucci, diventato sindaco di Genova col sostegno leghista.
Il centrosinistra intanto aspetta. Giordani ha sempre dichiarato che avrebbe sciolto le riserve entro Natale 2020 ma ora l’attenzione è tutta concentrata sulla pandemia. L’annuncio della ricandidatura probabilmente slitterà, ma a Palazzo Moroni quasi tutti la danno per scontata. Il vero tema riguarda le forze in campo, soprattutto ora che non c’è più un elemento coalizzante come la necessità di spodestare il nemico comune Bitonci. Tutte le anime della sinistra andranno comunque a braccetto? Rifondazione sarà ancora dentro Coalizione Civica? I tempi per avere risposte non sono maturi. Chi si espone senza problemi, invece, è Luigi Tarzia della Lista Giordani. «Sergio è il collante in grado di tenere tutti insieme, l’unico che ha questa capacità - avvisa - Ma la base di partenza non può essere la stessa del 2017. Deve spostare l’asse al centro, guardando ai renziani e al mondo di Calenda». La grande giostra elettorale sta iniziando a girare. 
 

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