PADOVA - La sera di San Valentino, nella centralissima via Dante, è stato arrestato per atti persecutori nei confronti di una commessa padovana di una boutique di via Roma. Lui, 32 anni residente a Limena, è un commerciante di Sotto il Salone. Raggiunto dal provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, davanti al Gip per la convalida dell'arresto ha dichiarato «...Non ho perseguitato nessuno e non volevo fare del male...». Ma diverse negozianti del centro storico, commesse e residenti non gli credono. Anzi, aiutate dalla consigliera comunale Vanda Pellizzari, hanno lanciato una raccolta firme da consegnare a palazzo Moroni, nelle mani dell'assessore alla Sicurezza Diego Bonavina, per allontanare il commerciante dalle piazze.
IL MOTIVO
Secondo le artefici della petizione il trentaduenne avrebbe avuto comportamenti poco leciti anche con molte di loro. Facendo apprezzamenti pesanti e dimostrando di sapere i loro spostamenti o con quale auto si recano al lavoro: negozianti e commesse si sentono spiate.
«Siamo in un periodo nel quale molto si parla del rispetto che si deve portare alla donna, si parla di iniziative per valorizzarci o farci sentire sicure, ma da anni, come abbiamo scritto sulla petizione, siamo costrette a subire comportamenti ce riteniamo lesivi da parte del commerciante di 32 anni - hanno spiegato le promotrici della raccolta firme - È un pericolo per noi tutti e chiediamo venga allontanato da Sotto il Salone dove ha sede la sua attività.
LA BUONA FEDE
Commercianti e commesse, negli anni, hanno anche cercato di aiutare il trentaduenne nella sua attività. «Credendo che il comportamento a dir poco scorretto del giovane fosse esclusivamente al di fuori dell'orario di lavoro, a volte abbiamo consigliato a delle clienti di recarsi nel suo negozio - hanno continuato - ma questo ci ha causato un danno, perchè le clienti sono tornate da noi lamentandosi del 32enne che aveva rivolto i suoi pesanti complimenti anche a ragazze molto giovani o insisteva nel volere che gli fornissero il loro numero di telefono. Una situazione che ormai ci terrorizza perchè temiamo possa fare anche di peggio».
L'AIUTO
Le promotrici della raccolta firme hanno quindi interpellato il consigliere Vanda Pellizzari, sempre pronta a rispondere all'appello degli esercenti del centro. «Non possiamo permettere che accadano cose di questo genere soprattutto con un'amministrazione che si dice sempre pronta a difendere i diritti delle donne e la loro dignità calpestata da questo molestatore - ha commentato Pellizzari - sono ben lieta di aiutare chi importuna costantemente da tempo chi lavora o vive nella zona. Ora se ne sta occupando anche la legge, ma concordo con le donne che hanno promosso la petizione e per questo sarò con loro alla consegna delle firme».