Cittadella non sogna più: «Questa è la volta buona, vogliamo la serie A»

Sabato 22 Maggio 2021 di Gabriele Pipia
Cittadella, Enrico Baldini, arrivato con il mercato invernale

CITTADELLA - Questa mattina la partenza di tappa del Giro d'Italia, domani sera la prima finale per salire in serie A.

Cittadella vive il momento di massima esaltazione sportiva ma lo fa con una consapevolezza diversa rispetto al passato. Dal presidente al magazziniere, dai tifosi agli imprenditori, il coro è sempre lo stesso: «La promozione non è un sogno, è un obiettivo concreto». Il preliminare vinto con il Brescia, la soddisfazione di eliminare un Monza che ha speso dieci volte di più e ora la sfida più importante contro il Venezia. Il Cittadella corre leggero spinto da un paese di ventimila abitanti legatissimo ad una proprietà - quella della famiglia Gabrielli - che 48 anni fa ha fondato la squadra senza più abbandonarla. Prima il padre Angelo, poi il figlio Piergiorgio e ora l'altro figlio Andrea: al timone sempre e solo loro. Quattro allenatori negli ultimi 25 anni, cinque playoff consecutivi dopo il ritorno in serie B, due finali nel giro di tre anni. Una continuità impressionante per una proprietà che guida uno dei grandi colossi internazionali del settore siderurgico, con nove aziende e quasi 600 dipendenti.

LA CARICA

«Ci crediamo, ci crediamo eccome - sorride il presidente al ritorno dalla trasferta di Monza - Dando continuità, insistendo, mettendocela tutta e riprovandoci, prima o poi si possono raggiungere gli obiettivi. Sì, c'è l'idea che possa essere la volta buona». La sconfitta di Verona del 2019, quando per un'ora il Cittadella accarezzò il Paradiso, non brucia più: «Il calcio dà e il calcio toglie, lo sappiamo. Ora è tempo di guardare avanti e goderci al massimo questo meraviglioso derby con il Venezia, una città in cui ho tanti amici. È un orgoglio per tutto il calcio veneto». 
Il sindaco Luca Pierobon non si perde una partita e avverte nell'aria una tensione speciale. «La squadra vuole andare in serie A e con queste due partite l'ha dimostrato eccome. L'ambizione è alta e la società è gestita in modo impeccabile: conti in ordine e strutture perfette. Il merito è del direttore generale Marchetti e del mister Venturato, ma anche e soprattutto di chi li ha scelti. La famiglia Gabrielli è un esempio per tutti». Con la proprietà il sindaco discuterà presto l'ampliamento dello stadio Tombolato per cui esiste già un progetto di massima: salirebbe da 7.500 a 10 mila posti con due nuove curve e il rifacimento della Tribuna ovest. L'eventuale serie A potrebbe dare l'accelerata anche se in tempi brevi l'opzione più probabile resterebbe il trasferimento all'Euganeo di Padova.

CONTINUITÁ

Sulla panchina granata si sono seduti dal 1996 ad oggi Glerean, Maran, Foscarini e Venturato. Un continuo crescendo con pochissimi bassi e moltissimi alti. Gli spareggi per il salto in serie A sono oramai diventati una costante e ora nella città murata tutti si sentono pronti per salire l'ultimo gradino. Il Cittadella questa volta non trema, come forse era capitato due anni fa, in un Bentegodi stracolmo e bollente che spinse il Verona a rimontare due gol. A dimostrarlo sono le parole pronunciate giovedì sera dal capitano Manuel Iori, 39 anni, anima della squadra: «Abbiamo una grande mentalità, cerchiamo di vincere su ogni campo». Una vittoria al Cittadella servirà per forza: con due pareggi a fare festa sarebbe il Venezia. 

LA CAVALCATA

I granata, sesti in classica, sono arrivati qui vincendo 1-0 il preliminare con il Brescia e poi superando il quotatissimo Monza di Berlusconi, Galliani e Balotelli: vittoria per 3-0 all'andata, sconfitta per 2-0 in Brianza. Se capitan Iori è il faro, Enrico Baldini è l'ennesima pepita trasformata in oro: arrivato a gennaio dalla Lega Pro (giocava con il Fano), una settimana fa ha schiantato il Monza con una tripletta ed è stato il migliore anche l'altro ieri. Lui e Proia sono i due trequartisti che stanno consentendo al Cittadella di pungere senza dare troppi riferimenti. Il punto di forza è un centrocampo che segna tanto e proprio in questo reparto Mario Gargiulo è un'altra meravigliosa scommessa vinta, l'ennesima. Manca la più importante: salire in serie A spendendo meno di tutti gli altri. Ma guai a parlare di favola e di sogno. Cittadella è una vera realtà. 
 

Ultimo aggiornamento: 18:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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