Padova. Città della Speranza e Università, c'è l'accordo sugli spazi per i ricercatori

Mercoledì 21 Dicembre 2022 di Mauro Giacon
Accordo sugli spazi per la Città della Speranza e l'Università

PADOVA - Dopo tante tensioni sull'impiego degli spazi concessi all'Università, in particolare al Dipartimento di Pediatria, da parte della Fondazione Città della Speranza dentro la Torre della ricerca dell'Irp, finalmente è arrivato il nuovo accordo di gestione. Che per dirla semplice stabilisce un principio democratico oltre che funzionale. Ogni ricercatore avrà uno spazio massimo di 25 metri quadrati. Finora alcuni ne avevano anche 70, mentre altri meno di 10. Questo permetterà di razionalizzare gli spazi facendo entrare nuovi gruppi di ricerca e anche nuove entrate alla Fondazione, che di certo non fanno male.

Ci sono voluti mesi ma alla fine il timbro lo ha messo la stessa rettrice Mapelli.

L'accordo permette una nuova e più efficiente gestione degli spazi (laboratori, studi, strumentazioni e facility), garantita da precise linee guida e demandata al cda dell'Istituto, mentre lascia inalterato il contratto di comodato d'uso gratuito di cui usufruiscono Università e Azienda Ospedale. Nei prossimi mesi verrà elaborato un regolamento di gestione dell'Istituto che darà completa attuazione all'accordo. Con l'atto di oggi si conclude dunque un importante processo di revisione della governance di Irp, avviato dalla richiesta della Fondazione Città della Speranza di rendere più efficiente e funzionale l'impiego delle risorse economiche destinate all'Istituto di Ricerca, che per il solo 2021 ammontano a oltre 5 milioni di euro. La soddisfazione del presidente della Fondazione, Andrea Camporese: «Possiamo dire che oggi abbiamo scritto una pagina importante per la ricerca pediatrica italiana. Mi auguro che tutti sappiano apprezzare l'unicità del rapporto tra pubblico e privato che siamo riusciti a costruire in Veneto per il bene dei bambini. Ringrazio in particolare il presidente di Irp Masello, e l'amministratore delegato Primavera che pazientemente hanno dato un contributo determinante alla sottoscrizione di questo accordo». Daniela Mapelli, rettrice dell'Università: «Il testo ratificato è frutto di un lavoro di squadra armonico e accurato, che ha tenuto in primo piano l'obiettivo per il quale lavorano, con grande competenza, ricercatrici e ricercatori: contrastare le malattie pddiatriche». Soddisfatto anche Giuseppe Dal Ben, direttore Azienda Ospedale Università di Padova: «È un'intesa che ci permette di continuare a collaborare come fatto finora con un unico, grande obiettivo: continuare a trovare nuove cure e nuove terapie per le malattie pediatriche».

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 01:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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