Cinghiali uccisi: in ottobre 56 più del mese precedente

Sabato 4 Dicembre 2021 di Lucio Piva
Cinghiali in città

GALZIGNANO - Cinghiali più che mai nel mirino dei cacciatori del Parco. I dati riguardanti l'abbattimento dei capi selvatici nell'area dei Colli, quantificano infatti in 1621 gli esemplari abbattuti da inizio anno.

I DATI
Solo nel recente mese di ottobre, i cinghiali eliminati dai selecontrollori è stato di 136 unità, ben, 56 in più di quelli uccisi un mese prima. Il numero di animali uccisi nei primi 10 mesi del 2021, supera di gran lunga non solo il quoziente di 1213 ungulati, abbattuti alla stessa data l'anno scorso, ma anche quello di 1453 capi eliminati nel 2019 e ancora quello di 1001 esemplari soppressi nel 2018. Ciò significa che i selecontrollori si sono rapidamente riportati sui livelli di abbattimento pre Covid, anche se l'assenza di un censimento degli ungulati che infestano i Colli non rende possibile dire se il ritmo degli abbattimenti è almeno pari a quello della riproduzione della specie selvatica. Quello che con certezza possiamo invece dire sottolinea il vice presidente dell'Ente Parco, Antonio Scarabello è che la presenza del personale ausiliario costituito da 6 operai a supporto dei cacciatori sta facendo la differenza. Sono loro ad esempio ad occuparsi del funzionamento e spostamento dei chiusini dove finiscono imprigionati i cinghiali. Grazie alle trappole che portano all'eliminazione di femmine gravide, possiamo dire che il numero di esemplari soppressi, comprensivo di embrioni, sia quantificabile in 2500 capi. Perché il ritmo di cattura non si abbassi e non si dia quindi tregua ai cinghiali è necessario che la squadra di operai assunti a tempo determinato grazie ai fondi regionali non venga smobilitata. C'è in tal senso ha continuato Scarabello una richiesta unanime di tutti i consiglieri regionali della provincia di Padova alla Giunta regionale per stanziare i fondi necessari a stabilizzarli. Il resto lo sta già facendo l'Ente Parco, incrementando non solo il numero delle battute dei selecontrollori, ma anche quello delle trappole disseminate nei boschi. Non basta.

IL PIANO
Il Parco Colli programma ancora di arruolare nuovi selecontrollori oltre ai 100 già attivi. E prevede l'organizzazione di un nuovo corso di formazione per cacciatori specializzati, al quale possono partecipare anche gli stessi proprietari dei fondi agricoli che combattono in prima linea contro gli ungulati. Non possiamo autorizzare ha concluso Scarabello i contadini a sparare senza alcuna precauzione anche se sono in casa loro, ma possiamo fornire i requisiti di formazione che li qualifichi a difendersi nel modo più adeguato possibile dalle razzie degli ungulati.
 

Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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