Cinghiali, sui Colli Euganei eseguita la perizia balistica: via libera alle altane per abbatterli

Venerdì 29 Luglio 2022 di Giovanni Brunoro
Cinghiali
1

OSPEDALETTO EUGANEO - La Provincia prepara contromisure contro i cinghiali: saranno presto installate postazioni di sparo per abbattere i capi. Nei giorni scorsi, il vicepresidente vicario dell'ente Vincenzo Gottardo ha annunciato gli esiti di una perizia balistica, commissionata per arginare la massiccia presenza di ungulati all'oasi le Vallette di Ospedaletto. Il progetto prevede la collocazione di alcune altane, cioè delle garitte da dove i selezionatori autorizzati potranno colpire in sicurezza i cinghiali.

Il progetto

Spiega Gottardo: «La zona di interesse si estende lungo il perimetro di un'area a bosco in cui trovano dimora una consistente colonia di cinghiali, responsabile di numerosi danneggiamenti alle colture circostanti». In località le Vallette, gli animali selvatici hanno trovato un habitat perfetto e hanno intaccato gli argini del fiume Frassine, dove arbusti e piante stanno crescendo senza controllo. Esasperati dalle loro scorribande, in primavera alcuni imprenditori si sono auto-tassati organizzando ronde notturne.

A farsi portavoce dell'iniziativa era stato Christian Rossi: «Dopo i gravi danni subiti alla prima semina del mais e non potendo cambiare coltura, bisognava procedere alla risemina. Ma farlo senza trovare qualche nuovo sistema di difesa sarebbe stato inutile». Così gli agricoltori hanno contattato una ditta specializzata nei servizi di sorveglianza, con l'obiettivo di dissuadere i cinghiali e disturbarli nel loro vagare notturno. Ogni sera, un incaricato girava tra la campagne dall'imbrunire all'alba, con un mezzo dotato di un faro potente. L'addetto compiva percorsi sempre diversi, spostandosi lungo una campagna di circa 100 ettari: i capi individuati oscillavano in media tra i 3 e i 15. Con il progetto che si appresta ad essere varato dalla Provincia, si passa dalla prevenzione all'azione.

L'obiettivo

L'obiettivo è individuare i cinghiali in prossimità del fossato e delle zone acquitrinose, quando gli animali sono appena usciti dall'oasi di protezione per dirigersi verso le colture circostanti. Una volta raggiunti i campi, potrebbero facilmente disperdersi, produrre danni e rendere più difficile l'abbattimento. La valutazione del perito suggerisce di collocare le altane a distanza di circa un centinaio di metri l'una dall'altra e a 20 metri dal limite dell'oasi, lungo tutto il perimetro. Sono già state individuate dieci postazioni . La Provincia sta coordinando le iniziative intervenendo sul territorio assieme a Regione, Parco Colli, alcuni Comuni della zona e associazioni di categoria. Per Gottardo «non si può più perdere tempo», anche perché i cinghiali si stanno espandendo verso Battaglia Terme, Pernumia, Cervarese S. Croce, Teolo e parte del territorio attiguo all'ente Parco».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci