Scempio al cimitero dell'Arcella: le telecamere riprendono tre giovani vandali

Martedì 6 Aprile 2021 di Marina Lucchin
CIMITERO ARCELLA - L'intervento della polizia e dei vigili urbani dopo il raid vandalico di venerdì santo
1

PADOVA - Hanno tra i 15 e i 18 anni e qualche marachella in zona l’avevano già fatta. Ma con il raid vandalico al cimitero di Sant’Antonino, la compagnia di adolescenti che scorrazza dalle parti del rione di San Bellino, all’Arcella, l’ha combinata grossa e i responsabili hanno ormai le ore contate. Infatti si stringe sempre di più il cerchio della Squadra mobile sul gruppo di ragazzini che sarebbe stato ripreso da più telecamere attorno al cimitero nella notte tra venerdì e sabato Santo: a nulle dunque è servito rimuovere quelle a guardia del camposanto. Ad agire, infine, sarebbero stati almeno in tre, probabilmente in quattro, e qualcuno si sarebbe anche ferito lasciando delle tracce di sangue che sono state analizzate dalla Scientifica della polizia. I giovani, oltre a un salato conto da pagare, rischiano di essere indagati per invasione di terreni ed edifici privati e danneggiamenti con l’aggravante dei delitti contro le confessioni religiose e la pietà dei defunti. Danneggiamenti sono stati riportati anche dagli spogliatoi della Polisportiva Arcella, dove i vandali sono andati a ripulirsi dopo il raid, lasciando i rubinetti aperti.
LA RABBIA
All’Arcella i residenti sono ancora sconvolti da quanto successo alla vigilia di Pasqua. E il sentimento comune è quello della “vendetta”. O meglio, tutti sperano che i giovani vandali vengano presi, puniti e obbligati a pagare i danni (si parla di decine di migliaia di euro). Proprio per dare soddisfazione ai tanti offesi dal gesto vigliacco la Squadra mobile ha portato avanti le indagini a ranghi serrati, nonostante le festività Pasquali, controllando fotogramma per fotogramma le decine di telecamere della zona. È stata una mossa inutile, per i responsabili dei danneggiamenti, di rimuovere la videosorveglianza del cimitero. Prima di tutto perchè fino a quel momento gli occhi elettronici hanno registrato tutto, e poi perchè ci sono molte altre telecamere nella zona, sia pubbliche che private.
La domanda che tutti si sono posti sabato mattina, quando hanno visto lo scempio compiuto nel secondo cimitero più grande della città, è: perchè? La Mobile avrebbe già escluso qualsiasi motivazione politica, estremista o antireligiosa. I vandali avrebbero agito semplicemente per noia, magari dopo essersi sballati con qualche sostanza, anche semplicemente qualche bicchiere di alcolico. 
LO SCEMPIO
Il raid vandalico è avvenuto intorno alle 23.30 di venerdì Santo.

Per distruggere tutto i ragazzi hanno usato calci, sassi, le croci di marmo sradicate dalle tombe a terra e usate come mazze per distruggere le lapidi. I ciottoli più grossi dei vialetti sono stati lanciati contro le vetrate delle tombe, in particolare quella dei Frati e dei caduti durante il bombardamento dell’Arcella nella Seconda guerra mondiale. Sabato mattina, quando i parenti sono potuti rientrare nel cimitero per controllare cosa fosse successo alle tombe dei propri familiari, qualcuno si è anche sentito male. Le urla di una donna riecheggiavano per tutto il cimitero quando ha scoperto che i vandali avevano distrutto la lapide del marito. Si era accasciata a terra accarezzando la foto del suo sposo impressa sul marmo, come a consolarlo.

Ultimo aggiornamento: 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci